Mercoledì 5 marzo con inizio alle ore 19.00 si è svolta nei locali della Parrocchia “S. Nicolò di Bari” a Zafferia (Me) la rappresentazione dal titolo “La più grande storia mai raccontata”, racconto musicale della storia di Cristo, messa in scena dal Gruppo Teatrale “Amici di Don Orione” di Messina. Testi e regia di Giancarlo Santacatterrina. Nove i vocalist: Natale Munaò, Giovanna Mangano, Carmelo Gugliandolo, Cinzia Accordino, Enzo Schifano, Melania Sturiale, Nicola Russo, Rita Munaò e Ivin Bejleti. Alla tastiera Carmelo Gugliandolo.
Il messaggio evangelico proposto in maniera nuova e accattivante con parodie dei dialoghi un poco estemporanei, avvicinando in tal modo la figura del Salvatore al modo di parlare in uso al giorno d’oggi.
Una favola non favola. Una storia che ha inchiodato, nei locali della Chiesa di Zafferia, per oltre un’ora circa 200 persone, che hanno atteso seduti e senza mai distrarsi la conclusione della storia.
È stato un ottimo successo con la partecipazione di persone di tutte le fasce di età e, oltre agli abitanti del Villaggio, erano presenti spettatori di altre località che seguono le tappe del progetto.
Qualche domanda al regista Giancarlo Santacatterina:
Come nasce “La più grande storia mai raccontata”?
Ne parlai al gruppo teatrale “AMICI DI DON ORIONE” di cui faccio parte nella parrocchia Maria SS. Consolata e, nonostante qualche perplessità, abbiamo aperto il cantiere. Occorrevano delle belle voci, dei virtuosi del bel canto. Niente di meglio che Natale Munaò e Carmelo Gugliandolo (maestro tastierista) che professionalmente animano le serate danzanti di circoli e alberghi. Ho abbinato le belle voci di Rita Bombaci, Nicola Russo, Irvin Bajlei, Giovanna Mangano , Melania Storiale e Enzo Schifano accompagnando l’evoluzione della vicenda con il commento di Cinzia Accordino. Risultato ? Molti di coloro che hanno visto lo spettacolo hanno voluto rivederlo. Ed è normale in quanto le “ canzonette” puoi sentirle davvero tante volte. Se sono belle le riascolti sempre volentieri.
Quale la formula?
Come fare allora per dare alla gente la giusta informazione in maniera tale che attecchisse in modo stabile e piacevole nella mente di tanta gente ? Pensandoci su sono arrivato alla conclusione che il dramma di Gesù è stato messo in scena in tante forme d’arte , tramite recitazione, musical, danza, pittura scultura ecc ma nessuna di queste espressioni artistiche, ad eccezione delle opere filmiche, arriva a tutto il popolo.
C’era però una strada che ancora non era stata intrapresa. La strada di una forma d’arte universalmente capita, accettata, usata da tutti in assoluto : la musica leggera o per meglio dire quella parte della musica leggera le cui melodie sono diventate immortali . Quelle belle canzoni del secolo scorso che tanto i i vecchi cultori quanto i giovani e comunque , persone di ogni età, ceto sociale, cultura ecc. ascoltano volentieri più e più volte fino a cantarle e fischiettarle .
Decisi di intraprendere questa strada, certamente diversa, insolita, ma simpaticamente nuova e tentai l’esperimento. Ho preso a prestito quelle celeberrime melodie e modificandone le parole e i contenuti ho fatto si che veicolassero il messaggio evangelico in maniera nuova e accattivante abbinando a queste parodie dei dialoghi un poco estemporanei, avvicinando in tal modo la figura del Salvatore al modo di parlare in uso al giorno d’oggi. Il fatto poi di presentarla come una favola che diventa subito una non-favola, è stata anch’essa uno dei motivi che secondo me l’ha resa più singolare. Ne parlai al gruppo teatrale “AMICI DI DON ORIONE” di cui faccio parte nella parrocchia Maria SS. Consolata e, nonostante qualche perplessità, abbiamo aperto il cantiere. Occorrevano delle belle voci, dei virtuosi del bel canto. Niente di meglio che Natale Munaò e Carmelo Gugliandolo (maestro tastierista) che professionalmente animano le serate danzanti di circoli e alberghi. Ho abbinato le belle voci di Rita Bombaci, Nicola Russo, Irvin Bajlei, Giovanna Mangano , Melania Storiale e Enzo Schifano accompagnando l’evoluzione della vicenda con il commento di Cinzia Accordino.
Quali difficoltà avete incontrato?
All’inizio abbiamo avuto delle difficoltà perché sembrò un azzardo abbinare la storia di Gesù a delle “frivole canzonette”, ma una volta andati in scena tante parrocchie ed enti mi hanno telefonato per ospitare lo spettacolo. E questo mi ha fatto capire che in giro se n’è parlato favorevolmente.
Quale l’obiettivo?
Poterlo mettere in scena in cattedrale. Se quel Signore che sta al piano di sopra lo vuole sarà possibile.