Si è svolto nell’accogliente e prestigiosa Sala Conferenze dell’Hotel Viola di Villafranca Tirrena l’incontro culturale dal titolo:La pesca del pesce spada. L’evento promosso dalla Messinaweb.eu presieduta da Rosario Fodale è stato finalizzato negli intenti, a promuovere il recupero delle tradizioni marinare dello Stretto di Messina. Ad introdurre i lavori l’avv. Silvana Paratore che si è soffermata sulla consapevolezza che le tradizioni marinare rappresentano un mondo ricco di storia e di conoscenze che fanno parte del ns. patrimonio culturale che necessitano di essere mantenute, raccontate e valorizzate soprattutto in un momento sociale come quello attuale in cui il sapere è, ha aggiunto, sempre più nozionistico e non vissuto.
A seguire ha preso la parola il Presidente di Messina web.eu Rosario Fodale che nel richiamare lo statuto dell’Associazione culturale, ha ribadito come occorre valorizzare alcuni aspetti che sono profondamente radicati nella vita e nelle tradizioni del ns. territorio per continuare a mantenerli vivi.
Nel corso dell’incontro, dopo i saluti del Direttore dell’Hotel Viola, dott. Cristiano Dall’Armi, ampio spazio è stato dedicato all’arte poetica degli artisti Elvira Bordonaro, Ketty Millecro, Nunzio Marotta, Maria Morganti Privitera e Antonio Cattino che si sono alternati, con entusiasmo, passione, impegno e grande abilità recitative nella lettura ed interpretazione di propri componimenti in versi (in vernacolo ed in italiano) espressione reale di quelle che sono le emozioni suscitate dalla tradizione marinara e dall’antica arte della pesca del pesce spada.
Esaustiva la prolusione dello scrittore non vedente Andrea La Fauci che sin dalla sua tenera età ha sognato di far conoscere al mondo intero le bellezze naturali del suo villaggio natìo, Capo Peloro e della limitrofa Ganzirri. Così è stato con il suo libro dal titolo: “ La terra accarezzata dai gorghi – De terra gurgitibus lambita, Torre Faro, Lo Stretto di Messina: dalle origini ad oggi”che costituisce un monumento alla memoria di una comunità piccola, che si è trovata al centro del mondo della letteratura della storia e della ricerca scientifica anche per quella antica e prestigiosa attività che è la pesca del pesce spada.
Dettagliante la descrizione dello scrittore La Fauci di quella che lui stesso ha definito attività lavorativa locale, sintetizzandone le specializzazioni degli operatori, i tipi di pesca, il lessico ittiologico del pescato locale, gli attrezzi utilizzati. Reale la conclusione del suo intervento sul senso della trasmissione del sapere tra le varie generazioni e della consapevolezza di una incisiva azione di raccordo con un passato che è importante ricordare. Il tutto condito da suggestive immagini relative alla cattura del pesce spada nel tempo. Condivise con il numeroso pubblico intervenuto, le espressioni di parole riporto di testimonianza di un passato non lontano come “palamitara”, “lacciara”, sciabica”, “sciabaccheddu”, maiatica”, russulidda” etc. Ha suscitato applausi la proposta del prof. Domenico Venuti di inserire l’arte della caccia del pesce spada come patrimonio dell’Unesco con l’esigenza di salvaguardare, conservare e proteggere il mondo dei pescatori di pescespada intorno a cui si muove non solo l’economia di una intera comunità, ma anche una mentalità, un modo di vivere.
A conclusione dell’evento l’intervento del fotografo amatoriale Giovanni Ferlazzo autore del video sulla caccia del pesce spada realizzato a bordo della Feluca Aquila di Mare. Dinamiche le interviste realizzate, dalla Paratore, ai membri dell’equipaggio che si sono prestati a rispondere alle innumerevoli curiosità dei presenti, anche sui sortilegi, sulle preghiere, sui gesti di scaramanzie e superstizione legati alla pesca. Stupore, suggestione,commozione ha suscitato la proiezione del video che ha dimostrato come quella del pesce spada sia una caccia primordiale fatta anzitutto di lavoro, di ardimento,di straordinaria abilità, di incertezza dell’esito, di varietà di situazioni, di capacità di adattamento, di forza ed intelligenza.
La serata è stata allietata dagli interventi del chitarrista Mimmo Ambriano che si è fatto notare per le sue straordinarie doti canore nell’interpretare capolavori della musica siciliana.
(Nella foto in alto: Paratore e lo scrittore non vedente Andrea La Fauci)