Con la manifestazione del prossimo 19 dicembre, a Badolato sarà sì ricordato Franco Nisticò – emblema della protesta civile contro l’abbandono del basso Jonio, morto lo scorso anno a Villa San Giovanni, durante un raduno contro il ponte sullo Stretto – ma sarà anche l’occasione per ricordare le vittime della statale 106. La manifestazione è stata infatti organizzata dalla Rete per la difesa del territorio “Franco Nisticò”, in collaborazione con i comitati cittadini dei familiari delle vittime della statale 106. Tra queste, sarà ricordato Danilo Lentini, il giovane motociclista badolatese morto a Crotone il 29 giugno 2008 in un assurdo incidente stradale. La sua famiglia, di recente, ha partecipato alla Giornata mondiale delle vittime sulla strada, che si è tenuta a Porto d’Ascoli. Il fratello di Danilo, Ivan Lentini, ha raccontato di «un’emozione travolgente: moltissime le persone presenti, tutte unite dal dolore, accomunate dalla peggiore esperienza che si possa fare nella vita, la scomparsa tragica e improvvisa di una persona cara». In quell’occasione, molti dei partecipanti si sono avvicendati al microfono, raccontando il dolore e la rabbia per le tragedie che si sono consumate sulle strade. «Avrei voluto gridare anch’io la mia indignazione – ha raccontato il giovane – urlare la mia collera contro questo nemico impersonale che con la sua inefficienza e incapacità lascia che queste tragedie avvengano, ma ero bloccato davanti all’immagine di mio fratello in mezzo a centinaia di altre foto di giovani e non, tutti prematuramente scomparsi. Per fortuna – ha proseguito – alcuni interventi ricalcavano il mio pensiero, che è quello di punire con pene dure chi potrebbe fare e non fa, o meglio lo fa solo per tornaconti personali, nascondendosi dietro facili alibi». Uno sfogo civile e improntato, dunque, al richiamo alle responsabilità istituzionali, che nella giornata del 19 dicembre troverà una chiara espressione lungo le vie di Badolato Marina, lungo le quali gli organizzatori hanno invitato i cittadini di tutto il comprensorio a raccogliere il testimone di Franco Nisticò, ergendosi a “paladini di sé stessi”.
Gazzetta del Sud – Francesco Ranieri