L’importanza che rivestono oggi le ZES (Zone Economiche Speciali) è fuor di dubbio! Ancor più adesso che ci troviamo alle prese con una situazione economica deficitaria e che necessita di un rilancio energico e sostenuto; uno scossone che consenta di sopperire in qualche modo ai danni provocati dalle tante restrizioni previste dal Governo a seguito dell’emergenza pandemica. Per questo è fondamentale, se non addirittura decisivo, favorire la crescita e lo sviluppo di questo strumento messo a punto già da qualche anno dal Governo (ricordiamo che al momento sono 4 le aree ZES previste: Campania; Calabria; Puglia-Basilicata (Jonica interregionale) e Puglia-Molise (Adriatica interregionale). Nonostante ciò, anche queste zone stanno segnando il passo rimanendo ancorate ancora al palo in attesa di un definito sblocco da parte delle Autorità che, evidentemente, attendono di ricevere le prime risorse previste dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Giusto per avere contezza di cosa sono e cosa rappresentano le ZES, ricordiamo che per determinare un’area ZES è necessario che ciascun territorio comprenda la presenza di un porto idoneo a valorizzare ed attrarre gli insediamenti imprenditoriali e dei progetti capaci di attrarre i vari settori dell’economia, più in particolare si è mirato a valorizzare l’area meridionale che punta molto sull’agroalimentare, punta di diamante del made in Italy. A queste aree vengono applicate delle norme economicamente più vantaggiose, sia in termini fiscali che finanziarie, oltre ad una procedura amministrativa fortemente più vantaggiosa per le imprese. Vantaggi che consentono, di conseguenza, un maggiore impulso in tema di crescita e sviluppo dei territori che, altrimenti, resterebbero relegati al semplice ruolo di comparsa.
La ZES Calabria, con l’insediamento del Comitato di indirizzo, è operativa sin dal marzo 2019. A renderla operativa è stata un provvedimento della Giunta Regionale, poi approvato senza alcuna modifica dal Consiglio dei Ministri nel successivo mese di maggio. Questo il commento rilasciato dall’allora Presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio: ““Si apre, finalmente, la fase attuativa del piano, che saluto con particolare gioia, poiché da oggi diventano concrete le prospettive di sviluppo in esso contenute. La ZES farà crescere l’economia globale della regione ed i suoi livelli occupazionali attraverso un incremento degli investimenti anche esteri ed un aumento delle esportazioni, grazie alla semplificazione amministrativa, alla disponibilità di infrastrutture messe nelle aree industriali, portuali e aeroportuali, agli incentivi fiscali previsti dal decreto istitutivo e agli ulteriori incentivi regionali per investimenti delle imprese che si vorranno allocare nelle aree di riferimento, ben 2400 ettari”
Successivamente, ad essere chiamata in qualità di “Commissario alla ZES Calabria”, a metà novembre 2020, è stata la Professoressa Rosanna Nisticò, docente di Economia applicata presso l’Unical. Questo il suo primo commento: “Penso che essere chiamati a dare un contributo alla crescita della propria Regione e del proprio Paese con un incarico di governo sia di per sé un grande onore, per quanto il compito possa risultare gravoso. Dal punto di vista personale e professionale è per me un’esperienza certo impegnativa, differente dalle attività di didattica e ricerca universitaria all’Unical, ma senza dubbio altrettanto stimolante e gratificante”
Però, se da un lato si potrebbe esultare per il nuovo strumento economico messo a punto per rilanciare gran parte dei territori calabresi, dall’altro si rimane perplessi perché l’intera area della Locride è stata tagliata fuori sia dallo sviluppo economico-imprenditoriale che dai vantaggi economici da essa derivanti e ciò non è più evidentemente tollerabile! Il malumore per tale situazione è stato più volte espresso soprattutto grazie al Coordinamento delle Aree Produttive della Locride, rappresentato dall’Associazione Commercianti di Caulonia “Kaulon 18” che più volte ha fatto sentire la sua voce anche ai piani alti. L’ “Integrazione della Locride nell’area Zes di Gioia Tauro” è un progetto che ha lo scopo di agevolare la crescita e lo sviluppo del territorio prevedendo una completa valorizzazione delle eccellenze esistenti, nel contempo si avrà la possibilità di beneficiare di tutte quelle delle agevolazioni economiche e fiscali previste a favore delle zone dichiarate ZES. Proprio per portare avanti questa improrogabile necessità, nella riunione avvenuta lo scorso 13 luglio a Caulonia, si sono fattivamente adoperati anche il Consigliere Regionale Giacomo Crinò, il rappresentante della Coldiretti, Domenico Lavorata, il Sindaco di Stignano, Giuseppe Trono e l’Assemblea dei Sindaci della Locride nelle figure del Presidente e Sindaco di Caulonia, Caterina Belcastro, del Sindaco di Bovalino, Vincenzo Maesano e del Sindaco di Gioiosa Jonica, Salvatore Fuda.
In tale ottica, sta risultando molto proficua la divulgazione del progetto ZES all’interno delle singole realtà comunali locridee, realtà che stanno rispondendo in maniera più che positiva alle sollecitazioni proposte. A rafforzare ancor più il progetto relativo all’inserimento della Locride nel piano ZES legato al porto di Gioia Tauro, si segnala che sono state diverse le richieste e le segnalazioni avanzate al Commissario designato e all’Organo Regionale e Nazionale.Un esempio su tutti, l’appello lanciato dal rappresentante Nicodemo Ferraro alla comunità imprenditoriale e commerciale bovalinese che come gli altri, e forse ancor di più, ha subito gli effetti negativi causati dalla pandemia da Covid-19: “L’opportunità di essere compresi nell’area ZES di Gioia Tauro -ha detto Ferraro- è un’occasione più unica che rara; un’occasione che non possiamo lasciarci certamente sfuggire per cercare di risalire la china. Quasi due anni di pandemia hanno messo in ginocchio la nostra economia e senza l’aiuto degli sgravi fiscali e dei benefici derivanti dall’essere compresi nella zona Zes fa sì che il nostro destino sia segnato. Per questo non lasceremo nulla d’intentato e daremo battaglia in ogni luogo e ad ogni occasione perché il territorio della Locride non rimanga indietro, ma per fare ciò è necessario avere non solo il supporto delle tantissime realtà imprenditoriali esistenti sul territorio, ma anche e soprattutto del mondo della politica e delle Istituzioni che devono affiancarci nell’avallare le nostre legittime richieste”.