A fronte della persistente crisi economica e di una crescente complessità del governo territoriale, conseguente all’analoga complessità del sistema globale e alla moltiplicazione e alla frammentazione di tutti gli attori coinvolti, istituzionali e non, si rende necessario imporre un metodo di pianificazione strategica come modello di riferimento per sperimentare una nuova forma di “governance” territoriale. Il Rotary Club Cirò Marina “Terra degli Enotri”, sempre attento alle evoluzioni sociali del suo territorio, ha organizzato per le ore 17.00 di domani, mercoledì 7 maggio 2014, presso la sede di Palazzo Porti di Cirò Marina (KR), il caminetto tematico “Ipotesi di sviluppo per area vasta: Consorzi e Reti”. I lavori saranno aperti dai saluti della Presidente del Rotary, Mimma Cerrelli, e di Felice Lacà della Camera di Commercio, congiuntamente al benvenuto di rito del sindaco di Cirò Marina, Roberto Siciliani. Gli interventi, moderati dal Direttore Generale di CNA Calabria, Vincenzo Pepparelli, prevedono le relazioni di: Luca Celi, Presidente di Cofidi Puglia; Gaetano Cianciaruso, Presidente del Consorzio di Tutela del Vino Cirò; Francesco Scarpino, Presidente del Consorzio di Tutela DOP Pecorino Crotonese; Natale Carvelli, Presidente del GAL Kroton; Giacomo Russo, Presidente del Consorzio di Tutele IGT Clementine di Calabria; Pasquale Lorusso, Direttore del Consorzio DOP Pane di Altamura; Paolo Praticò, Autorità di Gestione del PSR Calabria. Concluderà i lavori il Governatore del Distretto 2100 Italia, Maria Rita Acciardi. Questo incontro è stato fortemente voluto – si legge nella nota del Rotary Club – in quanto ci si è resi conto di come i limiti delle politiche pubbliche a dimensione comunale e provinciale spingano, quanti si vogliono impegnare allo sviluppo del territorio, a ricercare delle nuove modalità di sviluppo della cooperazione istituzionale. Il dibattito di domani vuole solo verificare se, anche nell’ambito del sistema regionale delle autonomie locali, l’area vasta possa essere una risposta adeguata a quelle istanze di ristrutturazione istituzionale necessarie allo svolgimento delle nuove e sempre crescenti competenze. Il club “Terra degli Enotri” è convinto che sia così e che questo strumento costringerà tutti gli attori coinvolti a interpretare un nuovo ruolo cooperativo, teso all’interazione funzionale e all’integrazione delle risorse.