Risposta dell’Ing. Bruno Manfrè alla nota del Consigliere Santi Interdonato del 24 marzo 2014 prot. 78427 su aree del Dipartimento Regionale della Protezione Civile. Il Dirigente del Servizio regionale di Protezione Civile di Messina chiarisce taluni aspetti relativi alla vicenda dei mezzi in uso alla Protezione Civile Siciliana. Di seguito il testo integrale del comunicato: <<La presente si necessita per rispondere alla nota del Consigliere Santi Interdonato del 24.03.2014 n.78427 prot. gentilmente inviata a quest’Ufficio, “per mera conoscenza”.
Pur ritenendo che l’argomento della nota non meriti particolare attenzione, all’Ufficio scrivente sembra che lo scopo della stessa non è già quello dettato dal desiderio di una “giustizia sociale”, ma, piuttosto, quello di colpire l’Ufficio della Protezione Civile Regionale. Ed al riguardo evidenzio di avere già conferito ai miei legali il mandato di verificare la sussistenza degli estremi per la querela per diffamazione.
Ciò premesso, va subito chiarito che l’area in questione è un area di proprietà della regione così come la ex palestra, l’ex Provveditorato agli Studi, così come il campo sportivo Ex Gil e l’alloggio del custode. Il cancello delimita pertanto una proprietà della Regione e non del Comune di Messina!
E tale presupposto già basta per evidenziare lo spessore delle censure mosse con la nota emarginata.
Ma vi è di più!
É evidente che all’estensore della nota suddetta manchino alcuni passaggi importanti.
Infatti il consigliere dimentica o non sa che prima della realizzazione del tram vi era un accesso carrabile all’area utilizzato dai mezzi del Comune di Messina e delle ditte da esso incaricate per accedere alla ex Palestra, data dalla Regione in comodato d’uso e trasformata in deposito di materiale per la manutenzione stradale.
Dimentica o non sa che dopo la costruzione della linea tranviaria i mezzi del Comune e delle ditte incaricate hanno continuato ad accedere al deposito attraversando i binari del tram e così anche dopo il posizionamento della statua di Don Orione.
Dimentica o non sa che il custode del Comune di Messina del campo Ex Gil e i suoi familiari accedono da sempre alla propria abitazione con i propri mezzi attraverso quell’area.
Dimentica o non sa che il custode, l’ENEL, l’AMAM, e la direzione del Don Orione hanno le chiavi del cancello per far accedere i propri mezzi e per garantire la funzionalità dei servizi che sono presenti in quell’area e che qualcuno dovrebbe avere autorizzato!
Dimentica o non sa che l’area è stata vandalizzata prima della sua chiusura, con la demolizione dei rivestimenti dei sedili, l’apposizione di graffiti su muri, porte, pilastri, etc… e che nessun intervento di manutenzione fino alla chiusura è stato mai fatto dall’Amministrazione Comunale!
Dimentica o non sa che fino alla chiusura dell’area venivano ritrovate tutte le mattine siringhe, rifiuti, deiezioni lasciate da tossici e senza tetto che si introducevano per dormire nell’area retrostante il Don Orione dove sono allocati gli impianti, con grave pregiudizio per la loro stessa incolumità.
Dimentica o non sa che dopo la chiusura non si sono verificati più atti di vandalismo.
Dimentica o non sa che i mezzi del DRPC erano disposti all’interno del deposito e che si trovano momentaneamente fuori per consentire gli interventi di adeguamento di prossimo inizio.
Dimentica o non sa che il comune di Messina ha previsto nel piano di protezione civile l’area del campo sportivo Ex Gil quale area di protezione civile per la gestione dei soccorsi , per il cui adeguamento il Servizio di Messina sta predisponendo, in accordo con il Comune, il relativo progetto e ha impegnato le somme necessarie.
Dimentica o non sa che la sede del Servizio di protezione civile di Messina sarà l’unico edificio strategico del Comune di Messina e della provincia ad essere isolato sismicamente, avendo predisposto il relativo progetto, che lo renderà fruibile anche in caso di forti terremoti.
Dimentica o non sa che questi interventi sopra detti faranno dell’intero complesso Ex Gil una sede idonea (forse l’unica) a garantire un coordinamento dei soccorsi a Messina in caso di evento sismico di forte intensità.
E sulla base di tali presupposti di fatto, ampiamente noti e/o riscontrabili, sorgono inevitabili i seguenti quesiti.
a) Di quale furberia, illegittimità o interesse privato si sta parlando?
b) Perché la protezione civile regionale, che sta operando sul territorio in sintonia con il comune di Messina nell’interesse esclusivo della cittadinanza, deve essere oggetto di attacchi strumentali che con l’interesse collettivo non hanno nulla a che vedere?
c) Perché l’amministrazione comunale era titolata ad attraversare i binari del tram ed accedere con i mezzi pesanti
alle aree di proprietà della Regione e i mezzi della Protezione Civile Regionale non dovrebbero esserlo?
d) Perché, dopo la realizzazione del tram e la collocazione della statua di Don Orione, non si è provveduto a mantenere l’accesso preesistente atteso che erano e sono presenti uffici pubblici, strutture socio-sanitarie, sportive, alle quali deve essere garantito anche l’accesso carrabile, oggi negato, per i portatori di handicap e per i mezzi di soccorso?
e) A chi dovrebbero essere attribuiti i costi di manutenzione della pavimentazione? (ai mezzi pesanti del comune e delle ditte di manutenzione che per anni sono passati da lì, ai mezzi dell’ENEL, dell’AMAM, dei fornitori del Don Orione, ai mezzi del custode, alle moto, ai mezzi delle mamme che fanno scendere i bambini davanti alla piscina comunale…..a chi??)
f) A chi notificare i verbali di violazione del codice della strada stante che decine di motorini vengono posteggiati sulla stessa pavimentazione? (forse non sono stati visti o la loro sosta non costituisce alcuna violazione del codice della strada!)
g) E poi di quale manutenzione di pavimentazione stiamo parlando atteso che le opere della tranvia oltre il cancello sono state eseguite su aree non di proprietà del comune ma date in concessione e senza (sembra!) alcun parere preventivo richiesto e rilasciato dalla Regione?
Ciò premesso, conclusivamente, valgano queste considerazioni.
Stiamo lavorando in questa città cercando di far crescere il sistema di protezione civile, e la Politica dovrebbe contribuire a superare gli ostacoli facendo sforzi nella stessa direzione. Di contro si deve registrare che, purtroppo, c’è qualcuno che rema in un’altra direzione, e che fa dell’ingratitudine e della faziosità il fiore all’occhiello della propria attività politica in questa città. F.to Il Capo Servizio (Ing. Bruno Manfrè)>>