Ieri sera, venerdì 10 dicembre, presso la biblioteca “S. Guarnaccia” a Isca sullo Ionio (Cz), è stato presentato il libro “L’olio d’oliva tra storia, archeologia e Scienza, “Il Cristallo” editore, scritto a quattro mani dall’archeologa Bakhita Ranieri e dall’agronomo Thomas Vatrano.
La serata ha preso avvio con l’intervento della moderatrice, Emma Sigillò vice presidente APS “La casa del Sole”, che dopo aver introdotto l’evento ha passato la parola al Sindaco Vincenzo Mirarchi, il quale sposando appieno l’idea ha spiegato come l’olivicoltura sia radicata nel loro paese e quanto sia importante nella tradizione e cultura dei popoli del Mediterraneo.
La Calabria è notoriamente terra d’olio d’oliva, lo testimoniano i resti rinvenuti da tempo a Trebisacce, in loc. Broglio, ha sottolineato l’archeologa Ranieri, i quali sono conservati nel museo archeologico di Sibari e costituiti da grossi orci, che riuscivano a contenere diverse centinaia di litri del prezioso “oro verde”. I resti risalgono all’età del Bronzo, proprio a testimoniare l’impronta olivicola della nostra Regione.
Andando avanti con l’intervento dell’archeologa è stato possibile apprendere gli usi dell’olio d’oliva nel mondo antico, che oltre a costituire un valido elemento salutistico e religioso, serviva a proteggere i combattenti dal freddo. Nella rassegna anche antiche ricette della preparazione delle olive da mensa e soprattutto i validi consigli sulla coltivazione del noto agronomo romano Columella.
La seconda parte della serata è stata condotta dall’agronomo Vatrano che ha voluto soffermarsi in primis sulla validità dell’olio d’oliva come alimento nutraceutico (e non di un normale condimento!) e di continuo interesse per la comunità scientifica e successivamente elencando i benefici per la salute umana nel costante consumo di olio d’oliva di qualità.
Durante la dissertazione l’agronomo ha approfondito le nuove frontiere della ricerca scientifica, come i claims dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), passando poi agli aspetti legati all’uso dell’olio d’oliva nella cucina, terminando con la proiezione di schede elaiografiche del germoplasma olivicolo calabrese.
Successivamente, lo stesso Vatrano, ha intrattenuto la platea con una seduta di analisi sensoriale allo scopo di far conoscere sia gli aspetti legati al riconoscimento di un olio di qualità ma anche al piacere legato al flavour e al gusto dei tre oli di qualità presenti sul tavolo tecnico, donati per l’occasione dalla Tenuta Castellesi (Squillace), dall’azienda Carioti(Badolato) e dall’agriturismo le 2 Casette (Isca sullo Ionio).
La serata è stata ricca di spunti culturali e di riflessione sul mondo dell’olio d’oliva, argomento sotto certi aspetti ancora sconosciuto dai non addetti ai lavori. È stato bello osservare i visi ricchi di stupore e curiosità durante le fasi di analisi sensoriale, segno che qualcosa sta cambiando, con la speranza che il mondo dell’olivicoltura possa rialzarsi con la consapevolezza che un olio d’oliva di qualità debba aver riconosciuto un prezzo idoneo, perché nasce dal duro lavoro degli imprenditori olivicoli.
A fine evento non è mancato il lato solidale grazie alla sensibilità della Tenuta Castellesi, nella persona di Damiano GuarnaAssanti, giovane imprenditore squillacese, il quale ha donato in beneficienza diverse decine di litri d’olio all’APS “La Casa del Sole”.