Se ne andavano in giro per la città anziché recarsi sul posto di lavoro. Per questo motivo sono finiti in manette due dipendenti dell’amministrazione provinciale di Catanzaro, (assessorato all’Agricoltura ) in forza alla sede distaccata di corso Umberto I. Si tratta di Graziano Renda, 42 anni, di Soverato, e di Fortunato Salvatore Carnovale, 62 anni, originario di Gasperina ma residente in città. Pesanti le accuse contestate: truffa aggravata e continuata ai danni dell’amministrazione provinciale e alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza. Coinvolto nel blitz degli uomini dell’Arma anche il dirigente, diretto superiore delle persone arrestate, G.P., 63 anni, denunciato per abuso d’ufficio avendo omesso di vigilare sull’effettiva presenza dei dipendenti. I particolari dell’operazione “Free badge” sono stati chiariti dai carabinieri della Compagnia, diretta dal capitano Emanuele Leuzzi, nel corso di una conferenza stampa. I FATTI. La giornata tipo dei due dipendenti cominciava intorno alle 8.30 quando si recavano sul posto di lavoro e timbravano il “cartellino” di presenza. Ma con un piccolo particolare: invece di raggiungere la propria postazione di lavoro, lasciavano gli uffici e andavano a sbrigare le proprie faccende. Terminata la mattinata, intorno all’ora di pranzo, rientravano in ufficio e strisciavano il “badge” che regolarmente ne registrava la presenza. Una storia che è andata avanti per svariati mesi e che, evidentemente, non è passata inosservata a qualcuno che ha segnalato i fatti al “112”. LE INDAGINI. Da aprile 2010, periodo della segnalazione, i carabinieri agli ordini del maresciallo Filippo Labate, hanno messo in moto un vero e proprio meccanismo investigativo. Cominciano così i servizi di osservazione e pedinamenti oltre all’installazione di telecamere nascoste all’ingresso dell’ufficio. Tassello dopo tassello i militari hanno così ricostruito il puzzle che ha portato all’arresto in flagranza di reato dei due. Graziano Renda è stato immortalato mentre prendeva il caffé in un vicino bar e mentre se ne andava a spasso con la fidanzata. Carnovale, invece, pensando di passare inosservato, dopo aver abbandonato il posto di lavoro, riponeva l’automobile nel garage della sua abitazione. Dopo aver ricostruito nei dettagli tutti i movimenti i carabinieri sono passati all’azione arrestando i due su disposizione del magistrato di turno Alessia Miele. A entrambi sono stati concessi i domiciliari. GLI SVILUPPI. L’attenzione dei carabinieri su questo tipo di reati – come chiarito dai carabinieri – resterà alta anche nei prossimi giorni e riguarderà tutti gli uffici pubblici della zona. «L’attività investigativa in questo particolare settore – ha precisato Leuzzi – dura da anni. Nei mesi scorsi alcune persone sono state denunciate per assenze arbitrarie e si attendono ora le decisioni della magistratura». Non sono escluse, dunque, eclatanti novità per i prossimi giorni che potrebbero sfociare con altri arresti di soggetti che al posto di lavorare, pensano di conquistarsi lo stipendio andando a girovagare per la città. Per loro saranno tempi duri, in quanto, i carabinieri intendono non mollare neanche per un attimo i controlli.
Gazzetta del Sud