“Sono convinto anch’io che la legge di riforma delle Circoscrizioni giudiziarie sia poco utile agli obiettivi che la stessa legge si è dati: di determinare risparmi nell’amministrazione della giustizia e rendere nel complesso più efficiente il sistema giudiziario periferico. E la battaglia condotta in questi mesi in difesa dei Tribunali minori della Calabria, davanti all’intransigenza del Ministro di Grazia e Giustizia, Anna Maria Cancellieri, non può che spostarsi sul piano della partecipazione democratica, con la richiesta di referendum abrogativo che il Consiglio regionale della Calabria intende avviare assieme ad altre Assemblee legislative regionali”.
E’ quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale on. Giovanni Nucera, dopo la decisione maturata in I Commissione “Affari Istituzionali” di palazzo Campanella di proporre un Referendum abrogativo della legge in materia di riorganizzazione degli Uffici giudiziari, dei Tribunali ordinari, degli Uffici di Pubblico Ministero, delle Circoscrizioni giudiziarie e degli Uffici del Giudice di Pace.
“D’altra parte i primi problemi che emergono dall’accorpamento delle sedi giudiziarie ai territori più periferici dimostrano – afferma l’on. Giovanni Nucera – la carenza di un dispositivo legislativo imposto dall’alto, nato senza una preventiva analisi delle specificità di ciascuna sede, in riferimento all’ampiezza del territorio servito, alla sua orografia, alla dotazione infrastrutturale, ai collegamenti. Alla situazione, già di per sé pesante, si sono aggiunti gli effetti contraddittori di una sentenza del Tar di Catanzaro che proprio l’altro ieri ha annullato le direttive riguardanti il trasferimento dei fascicoli processuali e del personale amministrativo da Rossano a Castrovillari, sede che nei fatti si prospetta poco praticabile, come altrettanto insensata appare la decisione di affidare alla ex sede giudiziaria di Rossano il compito di smaltire l’arretrato penale entro i prossimi due anni”.
“La vicenda riguardante la soppressione dei Tribunali minori, alla luce delle decisioni della magistratura amministrativa e dei blocchi dei vari comitati di protesta sorti spontaneamente in tutte le località italiane interessate, ha innescato una situazione schizofrenica che rischia, a breve di far diventare quella che è stata considerata una ‘cura’ al comparto giustizia italiano, peggiore del male che si intendeva eliminare”.
“Lunedì in consiglio regionale – prosegue l’on. Nucera – ratificheremo ufficialmente la richiesta di referendum abrogativo, che è già stata avanzata dall’Assemblea legislativa dell’Abruzzo, e presto, sono certo, saremo in buona compagnia per rispettare le disposizioni dell’art. 75 della Costituzione che accoglie la richiesta di Referendum, «per deliberare l’abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge», quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali”.
“E’ un primo importante passo – conclude il Segretario Questore del Consiglio regionale – di quella battaglia sulla quale ci siamo impegnati nel corso dell’ultima seduta di Consiglio regionale, al termine di un ampio ed articolato dibattito nel quale abbiamo ribadito le ragioni che molti cittadini calabresi, operatori e professionisti della giustizia stanno gridando davanti ai nostri Tribunali che una inconcepibile e contraddittoria legge dello Stato intende cancellare, assieme a 150 anni di storia repubblicana”.
(Il Segretario-Questore del Consiglio regionale della Calabria On. Giovanni Nucera)