Di facile utilizzo e di costo ridottissimo, con una connessione internet e un collegamento Skype si può costruire l’integrazione. Lorenzo ha cinque anni ed è un bambino di Asti, affetto da SMA – Atrofia Muscolare Spinale di tipo 1. La rara malattia neuromuscolare ereditaria che pregiudica attività come camminare, deglutire, controllare il capo e il collo, costringe il piccolo Lorenzo a letto, impedendogli le attività quotidiane e rendendogli impossibile frequentare la scuola materna. Mamma Isabella non si è però mai arresa alla diversità di suo figlio e ha sempre cercato di aiutarlo a vivere una vita piena e a esprimere tutte le sue emozioni.
Proprio per questo Isabella ha fatto il possibile perché Lorenzo potesse incontrare i bambini della sua età e frequentare, seppur per poche ore, la scuola materna. Grazie infatti all’aiuto di Sara Basso, l’insegnante di sostegno di Lorenzo e dell’associazione di volontariato Radis (che ha messo a disposizione il materiale) il piccolo Lorenzo si collega due volte a settimana con i suoi compagni via Skype, entrando così a far parte della classe a tutti gli effetti.
“Il collegamento avviene due volte alla settimana – racconta Isabella . Durante il collegamento si leggono i libri, si parla della propria giornata, si cantano le canzoncine. Il bello è che si crea un bel contatto anche se è via web e non si perdono i contatti, anche se Lorenzo a scuola fisicamente non può andare a causa della sua malattia. Tra un collegamento e l’altro poi la maestra ci invia i filmati e altre storie da guardare a casa insieme a Lorenzo, il quale è davvero entusiasta di tutto ciò.”
Lorenzo non è però l’unico ad aver accolto con entusiasmo questa soluzione tecnologicamente avanzata per mettere in atto il diritto all’integrazione scolastica. Sono infatti anche i compagni di classe di Lori ad essere davvero felici. “I bambini fanno a gara per andare a collegarsi con Lorenzo e la maestra ha dovuto fare il calendario dei turni. – prosegue Isabella – Insieme alla maestra loro parlano con Lorenzo, raccontano delle attività scolastiche. Lori comunica con gli occhi e con lo sguardo. Per lui è una risorsa straordinaria e so che altri bambini con la SMA utilizzano il collegamento Skype. Credo che sia una modalità di integrazione da estendere a tutti quei bambini che possono frequentare poco la scuola a causa della malattia.”
Si tratta di una soluzione economica e semplice, che però permette a tanti bambini con disabilità grave o gravissima di poter coniugare il proprio diritto all’istruzione con quello all’integrazione quando frequentare fisicamente la scuola diventi davvero troppo difficile. Senza contare che i compagni di classe imparano così a conoscere la diversità, passo fondamentale per la loro educazione.