Un affettuoso, intenso e cordialissimo saluto al prefetto dr Antonio Reppucci, che lascia Catanzaro perché destinato alla nuova e prestigiosa sede di Perugia, è stato manifestato stamane in Prefettura da un nutrito gruppo (circa trenta) di Sindaci, che si sono ritrovati spontaneamente nel Palazzo del Governo della città capoluogo per esprimere anche di persona i sentimenti forti di gratitudine e di ammirazione e di sicuro ricordo a questo particolarissimo Rappresentante dello Stato.
Tutti i sindaci presenti hanno voluto sottolineare come l’amarezza per normale distacco sia ampiamente e diffusamente motivata da un lavoro eccezionale e veramente collaborativo che il prefetto Reppucci ha saputo imprime nell’approccio con le autonomie locali e con le popolazioni calabresi, alle quali non sono mai mancati, in questi suoi quasi tre anni di permanenza a Catanzaro, con lo stimolo e i suggerimenti necessari e dovuti a fare meglio, anche la vicinanza e la comprensione delle difficoltà e dei problemi che gli amministratori sono costretti ad affrontare in questa inusuale congiuntura istituzionale, politica ed economica del Paese e della Calabria.
Raccogliendo lo stato d’animo di tutti i presenti e degli amministratori comunali che in vario modo con scritti, telefonate e incontri singoli lo avevano già fatto nelle ore e giornate precedenti, il sindaco di Squillace, Guido Rhodio, ha per primo espresso con parole assai toccanti e significative la tristezza e il ringraziamento delle comunità catanzaresi per questo normale avvicendamento, ma anche l’augurio caloroso perché il dr. Reppucci abbia altrettanto successo e fiducia nella provincia umbra.
A Rhodio si sono quindi associati con ulteriori, particolari interventi altri sindaci, tra cui quelli di Satriano, Drosi; di Chiaravalle, Tino; di Montauro, Procopio; di Stalettì, Stanizzi; di Sellia Marina, Amelio, di Montepaone, Froio e di Davoli, Corasaniti.
A tutti ha risposto con commozione, ma con evidente serenità il Prefetto Reppucci, il quale ha detto di portare con sé l’esperienza bellissima della serietà, dello spirito di sacrificio e dell’amabilità degli amministratori e delle popolazioni calabresi, che possiedono tante ricchezza e tante opportunità e potenzialità, che solo un metodo vivamente collaborativo tra istituzioni e soggetti responsabili potranno e dovranno maggiormente sviluppare per isolare ed espellere i focolai di illegalità che non mancano e per sprigionare le molte energie culturali e democratiche esistenti in questo territorio meridionale, tanto utili e indispensabili per una nuova Calabria.