Si è tenuto all’Istituto comprensivo di Sant’Eufemia un incontro sulla problematica relativa alla vaccinazione in genere e in particolare contro il papilloma virus, l’incontro è stato promosso dal Rotary club di Lamezia Terme presieduto dal dott. Vincenzo Scarcella. Al tavolo dei relatori erano presenti il dirigente scolastico prof.ssa Fiorella Careri, il medico di base del posto dott. Mimmo Miceli rotariano, il dott. Sisto Vecchio anch’egli rotariano e la dott.ssa Rosamaria Cristiano dell’Unità operativa Vaccinazioni dell’Asp.
Dopo i saluti della dirigente scolastica Prof.ssa Fiorella Careri e del Presidente del Rotary Club Vincenzo Scarcella, la parola è passata ai relatori, che hanno efficacemente evidenziato come l’uso delle vaccinazioni non debba essere sminuito da presunte teorie e argomentazioni che non trovano alcun fondamento scientifico, ma la cui diffusione è stata possibile dall’uso sconsiderato dei moderni mezzi di comunicazione di massa . E’ stato sottolineato come solo un programma di vaccinazione esteso a larga parte della popolazione costituisce una sicura barriera contro il riemergere di pericolose malattie.
In particolare, il dott. Mimmo Miceli ha relazionato sull’importanza della vaccinazione. “I vaccini sono sicuri – ha affermato Miceli – e rappresentano l’unico sistema per prevenire malattie infettive gravi, spesso mortali. La vaccinazione agisce sul principio di immunizzazione. Tra i vaccini obbligatori si trovano: anti-poliomelitico, anti-difterico, anti-tetanico, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella, anti-Haemophilus Tipo B. Tra i vaccini fortemente raccomandati si trovano invece: anti-meningococco B (gratuito per i nati dal 21.05.2015), anti-meningococco A-C W135-Y (gratuito per i nati dal 01.01.1991), anti-pneumococco, anti-rotavirus. La vaccinazione dall’infezione da Papilloma virus è sicura e affidabile – ha concluso Miceli – è previene il principale responsabile, se trascurato, del tumore del collo dell’utero e viene raccomandata per le ragazze ed i ragazzi di 12-13 anni”.
La dott.ssa Rosamaria Cristiano ha evidenziato l’importanza dei vaccini nella prevenzione delle malattie. “La vaccinazione – ha spiegato – è quella pratica sanitaria che simula il contatto con “l’agente infettivo” e stimola il sistema immunitario a formare gli anticorpi, cosìcchè, se l’individuo viene a contatto con quella malattia, gli anticorpi la bloccano e quindi non si manifestano né i sintomi né tanto meno le complicanze. Per alcune malattie basta un solo ciclo di vaccini, mentre per altre la “memoria immunologica, col passare del tempo, diminuisce per cui bisogna fare i cosiddetti “richiami”. Un concetto importante è l’“immunità di gregge”, che si ottiene con una alta copertura vaccinale, cioè il numero di persone vaccinate per quella coorte (età). L’immunizzazione di un alto numero di persone contro una determinata malattia per un lungo arco di tempo impedisce al virus di trasmettersi, fino alla sua scomparsa definitiva se il solo ospite è l’uomo: è il caso, appunto, del vaiolo. Il 95% è la soglia di copertura vaccinale raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge. Il raggiungimento di tale soglia consente, quindi, di tutelare anche le persone più fragili.
Il dott. Sisto Vecchio ha poi evidenziato come la globalizzazione ha portato a un rapido diffondersi delle notizie e della mobilità della popolazione. Ciò comporta un più rapido diffondersi delle malattie trasmissibili. La storia della vaccinazione inizia ufficialmente le 1789 quando Edward Jenner sperimenta il primo vaccino contro il vaiolo, malattia un tempo terribile, ora eradicata in tutto il mondo, grazie alla pratica della vaccinazione. Si è passati dalle manifestazioni in piazza negli anni ‘60 del secolo scorso della popolazione per chiede i vaccini gratuiti come diritto alla salute, alle rimostranze dei no vax basate su false congetture e sui falsi dogmi che circolano sui social, in una società sempre più acritica e che ha perso la fiducia nelle Istituzioni. “Le vere controindicazioni alle somministrazioni dei vaccini sono del tutto eccezionali – ha affermato Vecchio – mentre le reazioni sono spesso banali e insignificanti, comunque, del tutto minimali rispetto agli effetti della malattia che si vuole prevenire. La riduzione delle coperture vaccinali ha portato all’istituzione dell’obbligo vaccinale nella fascia d’età 0-16 anni, nel mentre il morbillo imperversa nella nostra città e ha portato ad attuare un piano straordinario di vaccinazione. Segue poi una lezione molto particolareggiata sulle patologie causate dal Papilloma Virus.
Il cancro della cervice è causato da un virus chiamato Papilloma Virus Umano o HPV (Human Papilloma Virus). La trasformazione cellulare da virus si accompagna ad una infezione persistente/latente con espressione solo di alcuni geni precoci del genoma virale che rimane nella cellula. L’HPV si contrae prevalentemente per via sessuale: è sufficiente il contatto cute-cute o cute-mucosa per trasmettere il virus. Anche il sesso maschile può essere colpito dall’infezione da HPV: possono manifestarsi i condilomi determinati da «HPV a basso rischio» ma più raramente rispetto alla femmina si determinano tumori dell’apparato genitale e del cavo oro-faringeo. Come per tutte le infezioni da virus non esiste una cura per l’infezione da HPV; esiste però il vaccino che previene l’infezione causata dalla maggior parte dei ceppi”. La somministrazione del vaccino si effettua a partire dall’undicesimo anno di vita nei ragazzi e nelle ragazze. Il vaccino è efficace, ma solo per chi non ha ancora incontrato il virus o se ne è già liberato spontaneamente, per cui è importante somministrarlo precocemente, prima dell’inizio dei rapporti sessuali.