“Non ci posso credere”, come direbbero Aldo Giovanni e Giacomo: ma vuoi vedere che quell’assessore all’ambiente che ha il record di richieste di dimissioni e quel “tibetano” del sindaco avevano fatto bene ad andare subito alla magistratura con in mano il bilancio di Messinambiente? Vuoi vedere che quando dicevano che c’era del malaffare nella gestione dei rifiuti a Messina ed in Sicilia avevano ragione? Quando dicevano che era necessario cambiare la gestione aziendale e bisognava chiamare persone competenti come Ciacci e Rossi, non erano dunque dei folli? Che bisognava rendere Messina autonoma nella gestione dei rifiuti per non rimanere stritolati nelle mani dei padroni privati delle discariche?
L’inchiesta della magistratura, ancora agli inizi e che ha già portato a cinque arresti, avrà ovviamente bisogno di accertamenti e di approfondire le eventuali responsabilità, ma è come una “certificazione” della correttezza del percorso che la nostra amministrazione ha seguito in questi anni per portare finalmente trasparenza, correttezza e competenza nella gestione dei rifiuti. E mentre in questi anni la politica e non solo ha “beneficiato” del disastro Messinambiente e del settore rifiuti, la nostra giunta, appena arrivata, si è messa subito a lavoro per evitare che uno dei più pericolosi buchi neri della nostra città potesse ancora continuare a risucchiare risorse e potenzialità.
Abbiamo resistito alle “pressioni” di Tirrenomabiente, che a settembre 2013 chiudeva all’improvviso e per 8 mesi di fila la discarica di Mazzarrà, rivolgendoci alla discarica di Motta Sant’Anastasia e lavorando per recuperare una progettualità ormai abbandonata per avere impianti in città, per avviare la raccolta porta a porta, per risanare le discariche disseminate dalle giunte ed emergenze passate. Sui costi di Messinambiente si era intervenuti da subito riducendo di un milione ed 800 mila euro la perizia 2013 e sostenendo il varo della TARES per coprire i costi del servizio ed avviare la scontistica per i cittadini virtuosi.
La malagestione aziendale è stata affrontata chiamando due esperti di fama nazionale come Alessio Ciacci e Raphael Rossi, in grado con la loro capacità e correttezza di rilanciare il servizio e ridare dignità ad un’azienda lasciata all’abbandono ed alla confusione gestionale, che favorisce il malaffare. E’ forse proprio per questo che sono stati da subito criticati ed attaccati. Basta con gli acquisti discrezionali ed applicazione del codice degli appalti, trasparenza degli atti aziendali con il varo del nuovo sito internet aziendale, codice di comportamento per sanzionare i comportamenti scorretti, gestione industriale del magazzino, formazione del personale, controllo gps dei mezzi di raccolta, sono solo alcune delle innovazioni apportate dai nuovi dirigenti di Messinambiente.
Ed i risultati s’incominciano a vedere: l’acquisto di mezzi e cassonetti per far fronte all’emergenza dell’estate 2014 , a costi sensibilmente ridotti rispetto al passato, l’incremento della raccolta differenziata, l’aumento dei provvedimenti disciplinari, la sperimentazione del porta a porta per 12 mila utenze, il taglio degli appalti d’affitto dei mezzi per la discarica, l’annullamento del contratto poco vantaggioso per la manutenzione dei cassonetti, i progetti di educazione ambientale; risultati mai avuti in una città abituata a convivere con i carrozzoni delle partecipate messinesi.
Cosa dicono oggi coloro che in questi mesi hanno richiesto a gran voce le dimissioni di Ciacci e Rossi rimpiangendo i tempi passati? Dove sono coloro che hanno richiesto le dimissioni del sottoscritto con l’obiettivo unico di screditare l’azione di profondo cambiamento che la nostra amministrazione stava attuando per riportare correttezza e trasparenza in uno dei settori più difficili e più oscuri dell’amministrazione pubblica cittadina?
Come mai tanti ostacoli per la nascita del nuovo soggetto che l’amministrazione ha indicato per la gestione comune del settore acqua e rifiuti?Nessuno nega che vi sono ancora numerose criticità nella gestione dei rifiuti in città, Messinambiente vive in una condizione di precario equilibrio, ma la strada imboccata è quella giusta e la continueremo a percorrere testardamente con chi ci vuole stare, con chi non si è ancora rassegnato e non ha abbandonato precocemente la lotta, con chi vuole cambiare veramente e dal basso la nostra città.
Daniele Ialacqua (orgogliosamente Assessore all’Ambiente ed ai nuovi stili di vita del Comune di Messina)