È stato inaugurato a Gerace, nella grande Cattedrale normanna, alla presenza – informa l’ufficio stampa della Giunta – del prefetto di Reggio Calabria e delle autorità locali, civili, militari e religiose, il secondo tirocinio formativo di restauro, coordinato da Giuseppe Mantella, apprezzato restauratore calabrese, che ne è l’ideatore assieme al vescovo della diocesi di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva. All’inaugurazione ha partecipato, a nome della Giunta regionale della Calabria, l’assessore alla pianificazione territoriale, Franco Rossi, accompagnato da Salvatore Bullotta, promotore del progetto scientifico per conto della Regione. L’iniziativa, nell’ambito della seconda edizione del progetto “Un’estate tra arte e fede”, è sostenuta dalla Giunta regionale, che ha messo a disposizione, grazie alla collaborazione del segretariato regionale del Mibact, alcune risorse del Dipartimento cultura per l’acquisto dei materiali utili ai giovani apprendisti restauratori.
L’assessore Rossi, portando il saluto del Presidente Mario Oliverio,si è congratulato con gli ideatori del progetto e ha dichiarato che “iniziative del genere, che destano il plauso delle istituzioni e dei cittadini, costituiscono il modo migliore per coniugare la salvaguardia del nostro patrimonio culturale con l’apprendimento di tecniche utili ai giovani nel mondo del lavoro”. Rossi, dopo aver rivelato di sentirsi profondamente emozionato per lo sforzo propositivo di questo progetto, ha detto che “la Regione seguirà con particolare attenzione l’evolversi del programma messo in piedi a Gerace e che non farà mancare il suo supporto anche nel futuro, con l’auspicio che iniziative simili possano replicarsi anche in altri contesti del nostro territorio”.
I laboratori di restauro verranno allestiti nella cittadella vescovile di Gerace e ospiteranno i giovani apprendisti restauratori dal 17 luglio al 14 agosto che saranno all’opera in una sorta di cantiere aperto, nel quale anche i visitatori avranno modo di osservare le tecniche di restauro in esecuzione. Oltre ai marmi della Cattedrale, saranno oggetto di intervento conservativo alcune opere selezionate in tutta la Diocesi di Locri-Gerace e quindi provenienti da chiese e comuni diversi. Si tratta di dipinti, statue, arredi e paramenti sacri, reliquari, le cui fasi di restauro, così come per i marmi, sarannostudiate e documentate. Il progetto è stato condiviso anche dal Ministero dei Beni Culturali, dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, dal Comune di Gerace e da una serie di istituzioni accademiche: dal Dipartimento PAU dell’Università Mediterranea di Reggio, dall’Università di Trento e Verona, dalla Pontificia Università Gregoriana, dall’Università Federico II di Napoli, dalle Accademie di Belle Arti di Napoli e de L’Aquila.Attraverso un bando pubblico della Diocesi di Locri-Gerace, circa settanta ragazzi provenienti da tutta Italia, avranno la possibilità di affinare le tecniche di restauro sugli antichi marmi barocchi della Cattedrale di Gerace, recuperati dal degrado in cui versavano nel giardino dei Cappuccini, dopo essere stati smantellati più di un secolo fa per ridare visibilità alla originaria struttura normanna.