anziani-copertina Il 2011 segnerà l’entrata in vigore di nuove norme per la pensione. Tra qualche giorno, l’anno nuovo porterà le nuove finestre mobili che prevedono un’attesa di 12 mesi per ricevere la prima mensilità delle pensioni dal giorno in cui sono stati maturati tutti i requisiti previsti e ne è stata presentata certificazione. Per i lavoratori autonomi l’attesa sale a 18 mesi. Dal prossimo 1 gennaio per concludere la carriera professionale occorreranno 60 anni di età e 36 di contributi, oppure 61 anni e 35 di versamenti. Ai fini del raggiungimento dei requisiti, nel rispetto dei limiti minimi di età e contribuzione, contano anche le frazioni d’anno. Ad esempio matura il diritto alla pensione di anzianità anche il dipendente che a marzo 2011 può vantare 60 anni e 6 mesi di età e una contribuzione di 1.846 settimane 35 anni e sei mesi. Più dura la vita degli autonomi artigiani, commercianti, coltivatori diretti, per i quali la quota è fissata a 97, con un minimo di 61 anni di età: possono pertanto ottenere la pensione con 61 anni e 36 di contributi, oppure 62 di età e 35 di versamenti. Anche in questo caso valgono le frazioni d’anno. Fino al 31 dicembre 2010 era in vigore la quota 95 per i dipendenti età minima 59 anni e 96 per gli autonomi minimo 60 anni. Ma il ritardo di pagamento costringe ad andare in pensione un anno o un anno e mezzo più tardi: una volta raggiunto il requisito, il pagamento scatta a partire dal 13° mese successivo per i dipendenti e dal 19° mese per gli autonomi. Chi quindi li matura a 60 anni avendo raggiunto già il monte contributivo potrà ricevere la pensione solo dopo aver compiuto i 61 anni. Per i lavoratori autonomi l’età per la pensione di anzianità si alza ancora di più, visto che ai 61 anni come età minima per l’uscita vanno aggiunti 18 mesi di attesa della finestra mobile arrivando a 62 e mezzo.

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