Nuovo gruppo di immigrati a Messina. Secondo sbarco dell’anno: 266 in tutto, donne incinte, bambini e nuclei familiari.
Il numeroso gruppo di 266 persone di etnie varie (siriani, palestinesi, egiziani, tunisini ed eritrei), sono stati soccorsi al largo e sono arrivati nel porto di Messina con la nave mercantile “Robur”, partita dalla Libia e che doveva raggiungere il porto di Napoli. L’imbarcazione ha raggiunto la città dello Stretto intorno alle 22,45 di ieri sera.
A bordo 266 immigrati, composti da diversi nuclei familiari, tra cui 69 donne, sei in stato di gravidanza e 45 bambini.
La sala operativa della Prefettura già in allerta dalle prime ore della mattina avvisava nel contempo gli altri enti per la predisposizione della cornice di sicurezza e di tutto quanto necessario al successivo sbarco dei migranti.
Presenti il Sindaco Renato Accorinti, la Capitaneria di Porto, la Polizia di Stato, i Carabinieri, il Corpo Forestale dello Stato, le diverse Associazioni di Volontariato della Protezione Civile, la Croce Rossa , ecc.
Come da normative vigenti, per giustificati motivi di carattere medico, la nave, all’arrivo, veniva sottoposta a Libera Pratica Sanitaria da parte della Sanità Marittima di Messina (Ufficio Periferico del Ministero della Salute), che autorizza ad iniziare tutte le operazioni di sbarco ed imbarco di passeggeri e di tipo commerciale.
Sulla nave i migranti venivano sottoposti ad uno screening di massa effettuato dai due Medici del Ministero della Salute, Unità Territoriale di Messina, coadiuvati da cinque Assistenti Tecnici della Prevenzione, al fine di accertare lo stato di salute dei migranti ed eventuali malattie infettive e/o diffusive che ne potessero bloccare la scesa sulla terraferma dei profughi.
La prima a sbarcare è stata una bambina dall’età apparente di un anno circa che mostrava all’Assistente della Prevenzione del Ministero della Salute una piccola ferita alla mano, mentre il padre abbracciava uno dei marinai. Davanti a questa scena i presenti, commossi, non si sono trattenuti ed hanno dato vita ad un forte applauso, come per dare il benvenuto alla piccola migrante.
Alcune associazioni di Volontariato hanno fatto pervenire scarpe, abbigliamento, calze e giocattoli. Il tutto molto apprezzato dai nuovi arrivati.
A terra i migranti venivano temporaneamente sistemati in tende approntate dalla Protezione Civile dove venivano visitati con più accuratezza in attesa di un successivo trasferimento presso l’ospedale o dei locali adibiti a centri di accoglienza.