Gli uomini del Corpo Forestale della Regione Siciliana in forza all’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina ed al Distaccamento F.le di Messina – Colle S. Rizzo, dopo apposita segnalazione pervenuta attraverso il 1515 al C.O.P. c/o il predetto Ispettorato di Messina circa un principio di incendio, si sono recati in C.da Cuduri del villaggio Giampilieri del comune di Messina, constatando che quanto segnalato era vero. Nella fattispecie si trattava di attività svolta su un terreno privato, identificando così il Sig. M.F. di Messina anni 73 e contestandogli l’illecito smaltimento di rifiuti speciali a mezzo bruciatura a terra. Il Sig. M.F. ha inteso bruciare i residui della potatura delle piante di limone, azione, questa, posta in essere in violazione dell’art. 182 e 185 del D.Lgs. 3 aprile 2006 n° 152 e s.m.i. e dell’art. 674 del C.p. Al riguardo si evidenzia che il Testo Unico delle norme in materia ambientale (D.Lgs. 3 aprile 2006 n° 152 e s.m.i.) all’art. 184, comma 2 “lett. e” prevede che “sono rifiuti urbani: c) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali” e al comma 3 classifica le varie tipologie di rifiuti speciali.
La norma (D.Lgs. n° 152/2006 e s.m.i.) non contempla metodologie di smaltimento diverse da quelle indicate all’art. 182 e pertanto il disfacimento mediante bruciatura a terra dei residui vegetali configura illecito smaltimento di rifiuti, così come classificati dal comma 2 e 3 del richiamato art. 184. Alla luce delle predette considerazioni, tenuto conto che il D.Lgs. n° 152/2006 e s.m.i. non prevede che si possono bruciare a terra rifiuti né in termini quantitativi né in termini qualitativi, il M.F. ha compiuto un’azione illecita sanzionata penalmente, peraltro con l’aggravante di avere causato dell’inquinamento atmosferico e delle molestie ai cittadini che risiedono nel circondario, a causa dell’emissione del fumo quale derivato dalla combustione di detti rifiuti (art. 674 del C.p.). L’operazione di P.G. è stata condotta con il coordinamento dell’ Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Messina. Dell’accaduto è stata informata la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina.