wwfA distanza di un ventennio dalle prime prese di posizione del mondo ambientalista, scientifico e della società civile contro l’ipotesi di scarichi di acque reflue e meteoriche della zona nord-occidentale di Palermo nell’area marina protetta di Capo Gallo-Isola delle Femmine, torna ad affacciarsi lo spettro della distruzione di una delle aree marine protette più ricche di biodiversità e di habitat prioritari della Sicilia. Una deliberazione della Giunta Comunale di Palermo stanzia infatti 988.000 € per la progettazione delle opere di smaltimento delle acque meteoriche del sistema nord occidentale della città di Palermo nonostante la ferma opposizione delle popolazioni locali di Sferracavallo, Isola delle Femmine e Capaci alla realizzazione degli scarichi come documentato dalle delibere consiliari del 13/7/2004 e 22/7/2004 approvate all’unanimità.

Il referente Mare e Coste del WWF Sicilia Mario Ajello e la presidente Angela Guardo, nell’evidenziare la stridente contraddizione tra le ipotesi progettuali proposte e l’esistenza dell’area marina protetta, chiedono che il Comune di Palermo prenda in considerazione nel più breve tempo possibile nuove e più appropriate soluzioni alternative che tengano conto dei rischi ambientali, dei rischi per la salute umana e dei danni che una tale opera arrecherebbe al turismo, alla pesca e alle attività tradizionali locali. Auspicano altresì la conclusione, nei tempi più rapidi possibile, di tutte quelle opere infrastrutturali non ancora completamente definite, le uniche in grado di assicurare una migliore qualità delle acque, una migliore fruibilità della costa ed una migliore qualità della vita e della salute, garantendo il rispetto della risoluzione del Consiglio Europeo del 12/11/1998 e della legge 5/3/85, n.127 che “riconoscono nelle popolazioni autoctone il ruolo essenziale per la conservazione e l’uso sostenibile delle risorse naturali”.

 

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