fotored“Pesante” interrogazione di Cucinotta e Calabrò del Pd: una sentenza della Cassazione pone paletti precisi sull’intervento dei privati in questo settore. Profilando conseguenze a tutti i livelli «Alla luce degli ultimi orientamenti della Suprema Corte di Cassazione le multe accertate dai semafori con foto-camera ed autovelox potrebbero rilevarsi un oneroso boomerang finanziario, dando per scontato l’accoglimento di tutti i ricorsi che i cittadini opporranno presso i competenti organi giurisdizionali (giudice di pace o prefetto)». Ad avanzare quello che è molto più di un sospetto sono due consiglieri comunali del Pd, Nicola Cucinotta e Felice Calabrò. Che partono da un assunto. Con una recentissima sentenza, la 10620/10 del 17 Marzo, la Corte di Cassazione ha sancito che gli apparecchi “autovelox” e “phothored” istallati nei territori comunali attraverso appalti con ditte private sono illegali e vanno sequestrati. Tanto più quando il costo del noleggio è parametrato “alle prevedibili infrazioni annue”. Un caso che assomiglia molto a quello per cui sei mesi addietro 80 comuni del centro-nord sono rimasti coinvolti in un’inchiesta sui semafori cosiddetti “intelligenti” ed autovelox “taroccati”, in cui oltre alle ditte che fornivano il servizio erano indagate 108 persone tra cui 63 Comandanti dei vigili urbani e 39 amministratori. «Da quanto emerso – scrivono Cucinotta e Calabrò – alcuni Comuni, in due anni, alla voce contravvenzioni del codice della strada hanno visto un aumento del 300% delle entrate. Come se non bastasse alcuni comandanti della Polizia Municipale hanno ricevuto un “bonus” fino al 20% sull’indennità di servizio». Anche a Messina, da più di un anno, sono in funzione in alcune zone della città autovelox in postazione fissa e semafori con video camera (T-red) che rilevano, attraverso apposite apparecchiature, le infrazioni che gli automobilisti commettono non rispettando i limiti di velocità ed i dettami semaforici. Apparecchiature che, secondo la Cassazione, “devono essere direttamente gestite dagli organi di polizia stradale e devono essere nella loro disponibilità” e devono avere una “finalità preventiva, e non repressiva o di finanziamento pubblico o lucro privato”. C’è di più: il ruolo del privato che si aggiudica l’appalto per installare gli autovelox o altre apparecchiature di rilevazione, secondo la Cassazione, “configura il reato di abuso d’ufficio” perché è un compito che va svolto dalle forze di polizia e non da terzi. «La società incaricata alla gestione del servizio nella nostra città – scrivono Cucinotta e Calabrò – ha presumibilmente installato a proprie spese gli impianti, in cambio di un “compenso-percentuale”, su ogni multa accertata, che sembrerebbe in contraddizione con quanto previsto dalla legge e dal Codice della Strada», senza contare che «l’installazione di apparecchiature nelle nostre strade comunali sembrerebbe dettato più da esigenze di cassa, quindi elevare multe, che da reali funzioni di regolamentazione e sicurezza stradale». Insomma, “sentenziano” i due consiglieri, «un toccasana per le casse comunali e macchine “spilla soldi” per migliaia di automobilisti». Al sindaco i due chiedono di «revocare in autotutela, alla luce delle risultanze emerse dalla sentenza dellaCassazione e dalle numerose inchieste giudiziarie, tutte le multe fino ad oggi elevate dagli autovelox e dagli impianti semaforici dotati di telecamera (T-red), attualmente attive nel territorio comunale». Disattivando, al contempo, tutte le apparecchiature “incriminate”, «finché non si accerti la regolarità dell’iter relativo all’espletamento e all’aggiudicazione della gara d’appalto, ponendo grande attenzione, per il principio del buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione, che il valore della gara non sia stato determinato con una percentuale sugli incassi delle future infrazioni rilevate». Quindi Cucinotta e Calabrò concludono con alcuni quesiti “maligni”: «La società concessionaria è in regola sotto il profilo giuridico-amminitrativo per l’espletamento di un pubblico servizio? I rappresentanti della stessa o affini sono mai stati indagati, interessati o destinatari di procedimenti per reati specifici dall’autorità giudiziaria? Ci sono dirigenti comunali che percepiscono eventuali “premi-incentivi” economici in relazione al numero di multe elevate grazie al contributo di “autovelox” , “semafori con telecamera” ed “Eye Scout”?».

Tempostretto.it

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