Il “Sud che Sogna” è tra le realtà organizzatrici dell’edizione italiana di Fearless Cities, tre giorni di confronto, a Napoli dal 15 al 17 marzo, con l’obiettivo di condividere e costruire insieme pratiche, idee e discorsi che, se combinati insieme, cambino non solo il volto delle nostre città ma aprano una breccia nella miseria del presente.
All’appuntamento di Napoli Il Sud che Sogna sarà protagonista in tutti i tavoli tematici e in apertura il nostro portavoce Michele Conia, sindaco di Cinquefrondi, sarà tra i relatori della tavola rotonda “La sfida municipalista” insieme, tra gli altri, al sindaco di Napoli Luigi De Magistris e al giornalista Gianni Minà.
Da mesi insieme agli altri organizzatori si sta lavorando affinché vi possa essere una grande partecipazione dalla Calabria in quanto la tre giorni rappresenta un’importante opportunità di confronto e di accrescimento personale per gli amministratori e per i cittadini che vorranno partecipare e condividere o apprendere dalle buone pratiche che verranno poste al centro dei dibattiti previsti.
Fearless Cities (città senza paura) è infatti un network internazionale che raccoglie sindaci, gruppi civici, cittadini attivi ed esperienze sociali municipaliste.
Condividendone i buoni propositi, si è pensato di mettersi in marcia anche nel nostro Paese, dove le città sono oggi più importanti che mai per costruire un modello di società basato sui diritti, la democrazia e la solidarietà.
Con questo spirito è stato lanciato un appello alla partecipazione e costruzione di un primo incontro in Italia, dove conoscersi e confrontarsi sui temi più importanti che riguardano la vita delle città in cui viviamo: socializzare i problemi, condividere le buone pratiche, inventare nuove soluzioni e strategie comuni!
Nel primo incontro internazionale, tenutosi nel 2017 a Barcellona, centinaia di sindaci, gruppi civici, cittadini attivi ed esperienze sociali si sono incontrati per iniziare a costruire una nuova rotta per le città soffocate dall’austerità.
Dieci anni di crisi permanente non sono stati infatti sufficienti a convincere i governi nazionali, le istituzioni politiche sovranazionali e gli organismi finanziari globali a cambiare le regole del gioco.
La povertà, le disuguaglianze e la devastazione ambientale continuano a crescere ogni giorno e a farne le spese sono le città e i suoi abitanti. In questo disastro sociale sono inoltre cresciute lotta e alternativa concreta che si sviluppano a partire proprio dalle città.
La missione di Fearless Cities è mettere in relazione e sostenere queste esperienze per costruire un mondo nuovo; per rigettare le forme con cui oggi si presentano alle nostre porte il fascismo, il razzismo e il sessismo e ridare significato a parole ormai svuotate di senso: democrazia, diritti sociali, decisionalità, solidarietà, dignità. Sentimenti brutali come l’odio e la paura, incarnati da (fintamente) nuovi leader politici, le cui pratiche e discorsi sono esclusivamente indirizzati all’alimentazione dell’odio e al mantenimento dello status quo.
“Noi crediamo invece che l’unica società giusta è una società diversa, non patriarcale, fatta di altre forme di produzione e scambio. Questa società già esiste nelle miriadi di esperienze e pratiche di lotta e alternativa concreta che si sviluppano a partire proprio dalle città.“
Dopo la prima edizione, Fearless Cities ha cominciato ad attraversare l’Europa e le Americhe con l’obiettivo di coinvolgere nuove realtà ed aprire processi di confronto e di concreta costruzione di un presente altro e di un futuro possibile.
Oggi, finalmente, sbarca in Italia, con l’obiettivo di connettere e far conoscere esperienze eterogenee – amministrazioni solidali e in discontinuità con la gestione neoliberista, coalizioni civiche, esperienze di lotta e di partecipazione diretta su territori, di sperimentazione sociale ed economica, di autogoverno dei beni comuni emergenti – che si battono ogni giorno per costruire città accoglienti dove ad essere emarginate possano essere la miseria e le ingiustizie sociali.
“Crediamo che, anche in Italia, sia arrivato il momento di cominciare a costruire un percorso nuovo, volto alla costruzione di un’alternativa concreta, fatta di buone pratiche sociali e amministrative, alle politiche imposte dalla governance neoliberale: dalla gestione speculativa del debito pubblico alla privatizzazione dei servizi pubblici locali, dalla svendita dei centri delle città all’abbandono delle sue periferie”.
Una prospettiva che pone necessariamente al centro temi quali l’autonomia di gestione politica ed economica delle città, la democrazia diretta e la decisionalità dal basso, i beni comuni e forme inedite di gestione dello spazio urbano, di solidarietà e accoglienza.
Attorno a questi temi e con lo spirito degli incontri organizzati da Barcelona en comù e da tutte le esperienze politiche e amministrative che sono parte della rete internazionale, è organizzato il primo incontro in Italia di Fearless Cities.
Gli organizzatori
Massa Critica – Napoli
Comune di Napoli
Brindisi Bene Comune
Officine Civiche – Ciampino
Il sud che sogna – Cinquefrondi
Buongiorno Livorno
TuttaMiaLaCittà – Taranto
invitano tutte le città senza paura, le loro donne, uomini, anziani e bambini senza distinzione di condizione sociale, colore della pelle e provenienza geografica, che vogliono costruire una città più giusta a partecipare ai tavoli tematici previsti durante la tre giorni:
1. Debito e finanza pubblica locale (modelli)
Debito, risorse pubbliche, finanziamento del welfare e dei servizi, monete alternative, fiscalità, trasparenza
2. Politiche della cura: ecologia e salute negli spazi urbani (diritti)
Salute (servizi sanitari, salubrità degli spazi urbani, inquinamento) ed ecologia
3. Beni comuni
Acqua, ambiente, beni comuni urbani
4. Città accoglienti: protezione, diritti e risorse oltre il modello securitario
Lotta al razzismo e all’emarginazione delle nuove politiche securitarie, sistemi di accoglienza e protezione sociale
5. Modelli di sviluppo urbano: oltre la colonizzazione turistica e l’industria culturale
Governo del turismo (modello turistico e diritto all’abitare), risorse produttive (artigianato e commercio), cultura, rivitalizzazione dei contesti urbani
6. Diritto alla città: spazi e politiche dell’abitare
Beni comuni, rigenerazione urbana, pianificazione partecipativa, politiche abitative, [servizi]
7. I margini della città: qualità della vita nelle periferie
Trasporti pubblici, mobilità sostenibile, verde pubblico, servizi sociali e primari, [qualità della vita, pianificazione, rivitalizzazione]