Al Museo Regionale, presente l’assessore comunale alle politiche culturali, on. Giovanni Ardizzone, il direttore della struttura museale di viale della Libertà, Gioacchino Barbera, ha presentato il Ritratto d’uomo di Antonello della Galleria Borghese, appuntamento espositivo che si avvale del contributo della Fondazione Bonino-Pulejo, Banca “Antonello da Messina”, FortunaArte e Caffè Barbera, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Messina. L’evento che si concluderà il 4 maggio ha permesso ancora una volta, nelle sale del Museo di Messina, a distanza di pochi mesi, che un Antonello ospiti un altro Antonello. Prima infatti l’Annunciata di Palazzo Abatellis e prima ancora, nel 2006, il San Girolamo nello studio della National Gallery di Londra, ora il Ritratto d’uomo della Galleria Borghese di Roma, uno dei vertici assoluti della ritrattistica antonelliana, concesso in prestito dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Roma in cambio della Resurrezione di Lazzaro del Caravaggio prestata alla mostra “Caravaggio Bacon”. Si realizza così, grazie all’appoggio del Soprintendente per il Polo Museale di Roma, Rossella Vodret, ed al sostegno organizzativo di MondoMostre, un’operazione complessa che intende risarcire con un prestito davvero eccezionale la prolungata assenza della pala caravaggesca dalle sale del Museo di Messina, avviando una collaborazione ed un rapporto di scambi tra le rispettive istituzioni che prevede in futuro altre importanti occasioni di lavoro comune. Se sia o no da identificare con il “quadro in tavola con un ritratto di un giovane con capigliara, che dice sotto Antonello Massaneus…” citato nel 1611 nell’inventario dei beni di Olimpia Aldobrandini passati poi ai Borghese, la qualità superba e l’alto grado di concentrazione psicologica ne giustificano ampiamente l’autografia antonelliana condivisa senza riserve dalla critica. Nel problematico percorso di Antonello, la data di esecuzione dell’opera non dovrebbe discostarsi di molto dal 1475-76, per le stringenti affinità con il cosiddetto Condottiero del Louvre e con il Ritratto Trivulzio di Torino. Per lungo tempo il dipinto della Borghese è stato ritenuto il ritratto di Michele Vianello citato da Marcantonio Michiel nel 1532 in casa di Antonio Pasqualino a Venezia. Di recente, sia pure con molte cautele, è stata avanzata un’ipotesi di identificazione del personaggio effigiato con un esponente della famiglia Spatafora, una delle più influenti nella Messina del Quattrocento. Il Museo regionale sarà aperto al pubblico tutti i giorni dalle 9 alle 13.30; martedì, giovedì e sabato, dalle 15.30 alle 18; domenica e festivi, dalle 9 alle 12.30; mercoledì chiusura.
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