La Giunta Comunale di Soverato guidata dal sindaco facente funzioni, Teo Sinopoli, ha approvato il progetto Life: Parco Marino “Baia di Soverato”, il cui acronimo è “Viva l’Ippocampo”, che prevede la salvaguardia delle due specie di cavallucci marini, presenti nel Parco marino, Hippocampus hippocampus e Hippocampus guttulatus, che risultano in pericolo di estinzione, per come confermato dalla lista rossa degli animali a rischio estinzione, relativamente al Mare Mediterraneo italiano. Queste specie sono vittime di minacce che possono essere debellate solo da un corretto e continuo monitoraggio ambientale, in quanto vi è stretta connessione tra il rispetto dell’ambiente nella sua complessità e lo stato delle acque e dell’ecosistema marino. Va considerato che la causa della diminuzione dei cavallucci marini risulta strettamente legata all’impoverimento delle praterie di posidonia, alle cui foglie si attaccano mediante la codina prensile, nutrendosi di piccoli crostacei. «L’ente attuatore del progetto – ha spiegato Sinopoli – sarà il Comune di Soverato; il cofinanziatore l’Università degli Studi “Magna Græcia” di Catanzaro; i partner saranno la Regione, l’Ente Parco, le Autorità di Bacino Regionale; l’Arpa (associazione rete parchi e ambiente); i Comuni coinvolti saranno quelli litoranei: Soverato, Satriano, Davoli Isca sullo Jonio, Montauro, Montepaone, San Sostene, Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, mentre quelli interni: Augusto, Cardinale, Cenadi, Centrache, Chiaravalle Centrale, Gagliato, Gasperina, Olivadi, Petrizzi, San Vito sullo Ionio, Torre di Ruggiero; l’area di intervento sarà il Parco marino e le aste fluviali ad esso connesse (3 kmq), per un totale di una area coinvolta di 324 kmq». Gli ippocampi sono considerati validi indicatori delle qualità delle acque, in quanto sono organismi stanziali che vivono in habitat in stato di equilibrio naturale, e pertanto, la presenza di una popolazione numerosa è da ritenersi un segnale positivo per l’ambiente. Nell’ambito della proposta Life, inviata al Ministero dell’Ambiente, è necessario e urgente intervenire su quelle cause che stanno portando all’alterazione degli ecosistemi e degli habitat naturali presenti. Il programma dura 5 anni e il costo dell’investimento è di 2.000.000 di euro.
Fonte: Gazzetta del Sud del 29 agosto 2010 – Maria Anita Chiefari