Caro Armido, ho letto con attenzione la tua lettera opportunamente pubblicata da Annarosa Macrì, che ringrazio, nella sua rubrica “Lettere” sul Quotidiano del Sud di lunedì 8 dicembre. I problemi che tu poni costituiscono il cuore della grave e complessa situazione sociale della nostra terra. La prospettiva delle nuove generazioni è, infatti, il problema centrale sul quale il nostro Paese e l’Europa devono concentrare l’attenzione e le risorse (culturali, economiche, civili ) per vincere la sfida della competizione nel nuovo contesto globale.
Condizione, questa, per aprire nuovi orizzonti senza i quali non si costruisce il futuro. Per questo l’Europa deve cambiare decisamente passo. È necessario passare da una impostazione “rigorista” e “ragionieristica” ad una politica di robusti investimenti in direzione del lavoro, della ricerca, dell’innovazione, dell’ammodernamento infrastrutturale, della valorizzazione del territorio e del patrimonio ambientale e culturale.
Il Mezzogiorno e la Calabria possono diventare la vera leva per l’affermazione di una nuova fase espansiva di crescita e di sviluppo sostenibile. È evidente che il breve richiamo a questo contesto più generale non vuole essere e non è un tentativo di minimizzare o, peggio, voler occultare quella che è l’importante funzione delle Regioni.