Messina – Il Cesv – Centro Servizi per il Volontariato di Messina, con il suo presidente, il docente universitario Antonino Mantineo, interviene sull’emergenza economica del Comune di Messina e sui servizi sociali essenziali da mantenere, scrivendo al Commissario Luigi Croce e chiedendogli un incontro
Si legge nella lettera: “Proviamo a sederci tutti attorno ad un tavolo per esaminare, insieme a Lei, i bisogni del territorio e le risorse disponibili e indicare, sempre insieme, quali spese sarebbe giusto mantenere e quali tagliare, non per avviare una competizione tra le varie necessità ma per discernere, con competenza e a ragione, tra quello che è veramente “essenziale” e ciò di cui, in questo momento, si può fare a meno”.
Di seguito la nota integrale inviata Alla c.a. del dott .Luigi Croce – Commissario del Comune di Messina:
Egregio Sig. Commissario,
le associazioni di Volontariato aderenti al Centro Servizi per il Volontariato (Cesv) sono molto preoccupate a causa delle notizie di stampa che riferiscono di una Sua volontà di tagliare “servizi sociali ritenuti non essenziali”, in conseguenza della situazione economica del Comune di Messina.
Vorrebbero sapere quali parametri e quali indici saranno considerati per definire “essenziale” o meno un servizio, conoscere il ragionamento in base al quale verranno eliminati il servizio di trasporto dei disabili a scuola o piuttosto l’assistenza domiciliare agli anziani o forse i Centri di aggregazione giovanile o ancora l’educativa territoriale o le mense scolastiche o….
L’elenco dei servizi essenziali e indispensabili potrebbe continuare e potremmo dimostrare che, anche dal punto di vista meramente economico (e quando si parla di sociale questo non deve essere il primo parametro considerato), quello che si spende rientra sempre sotto forma di una migliore qualità della vita per tutti, anche e non per ultimo, per i lavoratori che prestano da anni le loro competenze e professionalità al settore.
Non vorremmo che il disastro economico del Comune venisse pagato dai più vulnerabili che, in quanto tali, riteniamo abbiano maggiori diritti: il disabile che non potrà andare a scuola non sarà più integrato nel contesto sociale e regredirà dalle sue faticose conquiste; l’anziano non assistito a casa sarà allontanato dal suo mondo e ricoverato in ospedale con una spesa pubblica maggiore; i ragazzi, non accompagnati nella loro crescita, potrebbero incontrare, in una realtà difficile come la nostra, modelli e stili di vita devianti, e quelli che grazie alla refezione scolastica oggi fanno almeno un pasto decente al giorno dovrebbero rinunciare anche a questo; gli ospiti di Casa Serena da un momento all’altro “sfrattati” dalla loro “casa” e allontanati dai loro coinquilini-amici … e via dicendo.
Lei sa bene che solo questi e gli altri servizi riescono a fare sentire ai cittadini la presenza delle Istituzioni. Quello che ci interessa oggi, però, non è fare l’elenco delle conquiste sociali che già la Comunità cittadina ha conosciuto e non vorrebbe perdere, quanto piuttosto condividere con Lei le gravi difficoltà della Città ed avanzarLe una proposta costruttiva.
Consideriamo Lei, Sig. Commissario, come l’Istituzione che ha preso a cuore i destini della Città: di questo Le siamo grati e per questo Le offriamo la nostra disponibilità. Riteniamo, infatti, che il Volontariato abbia un ruolo “politico” nella Città, perché ne conosce i bisogni e le risorse, anticipa e sperimenta risposte, collabora con le Istituzioni tutte alla ricerca del bene comune ma, se necessario, ha anche il dovere di svolgere una funzione critica. D’altra parte, già la Legge n. 328/2000 aveva previsto, nella redazione dei Piani di zona per i servizi, la presenza paritetica, oltre all’Ente locale, di diversi attori sociali, istituzionali e non, tra cui il Volontariato.
Allora proviamo a sederci tutti attorno ad un tavolo per esaminare, insieme a Lei, i bisogni del territorio e le risorse disponibili e indicare, sempre insieme, quali spese sarebbe giusto mantenere e quali tagliare, non per avviare una competizione tra le varie necessità ma per discernere, con competenza e a ragione, tra quello che è veramente “essenziale” e ciò di cui, in questo momento, si può fare a meno.
Le rinnoviamo, con stima e rispetto, la nostra disponibilità