Quale Natale ci prepariamo a festeggiare? E’ da questa riflessione che la classe IV C Convitto Pasquale Galluppi è partita per analizzare la realtà che li circonda già dal mese di Novembre ed evidenziare i valori del Natale.
Dopo aver spiegato come questa festa viene annunciata: pubblicità televisive, vetrine dei negozi, luci lungo le vie, mercatini natalizi, pacchi, pacchetti regali…..si interrogano se questo è il Natale festeggiato da tutti, anche dagli atei. Il brano di Chiara Lubich dal titolo “Hanno sloggiato Gesu'” è stato l’inizio di un percorso logico attraverso il quale i bambini hanno spiegato con chiarezza, proprietà di linguaggio e dizione perfetta la scoperta di Gesù che nasce, per volontà di Dio, per dare speranza a tutti gli uomini insegnandoci un comandamento nuovo “L’Amore” Un amore che fa vivere e che come dice Alessandro Galimberti, missionario laico, dev’essere indirizzato verso il prossimo, non dev’essere rivelato attraverso gesti eclatanti ma nella quotidianità e semplicità.
La regola per vivere concretamente l’amore è “tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”.
Non sono mancate le riflessioni personali per spiegare la bellezza dell’amore che riempie di frutti rigogliosi, sollecita i nostri sensi, esalta le proprie risorse, fa superare i limiti, si allarga a macchia d’olio perchè produce una serenità contagiosa. L’amore vive al centro della nostra vita e non può essere immaturo ne’ indossare delle maschere. Deve scegliere di togliersi dell’ombellico del mondo, di non vivere nella paura e nel dubbio ma di concedere fiducia. Non deve pretendere la perfezione, ma si nutre di perdono. Non è un possesso ma dono della libertà dell’altro. Chi ama impara a lasciare andare anche se, a volte, il dolore della perdita è straziante. Gesù è l’amore.
L’amore di Gesù è gratuito e incondizionato ed è rivolto sia a Dio che agli uomini. Anche noi siamo chiamati a vivere questi due amori che non possono essere disgiunti. “Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non si vede” Insomma questi piccoli ma grandi attori hanno voluto suggerire agli adulti presenti un Natale senza troppi rumori, un Natale di accoglienza, di condivisione e di amore, valori universali ma, spesso, dimenticati.
Gli alunni si sono esibiti con recitazioni di brani, poesie, canti e balli.
Non sono mancate sincere lacrime di commozione da parte dei genitori e nonni nel vedere la disinvoltura e la spontaneità dei loro bravissimi bambini nell’esporre concetti così importanti. La serata si è conclusa con la lettura di alcuni versi del bellissimo brano di Pirandello “Il sogno di Natale” e del messaggio di Natale di Papa Francesco.
Gli stessi genitori dei giovanissimi attori hanno espresso gratitudine agli insegnanti, tanto per l’occasione della preparazione della recita di Natale — quest’anno particolarmente emozionante sia per la bravura dei bambini che per i temi trattati – che ha comportato per tutti una maggiore applicazione e dedizione, quanto per tutta la passione che Essi dedicano alla professione ininterrottamente per l’intero tempo scolastico in cui non mancano le difficoltà, le apprensioni e l’ansia del successo del progetto didattico-educativo.
Avere la responsabilità della istitutrice di bambini in età evolutiva – hanno chiosato i genitori-, significa portare un carico assai gravoso.
Noi tutti – hanno concluso -abbiamo potuto felicemente constatare che le maestre dei nostri ragazzi trasportano detto carico con grande serenità e sensibilità, non venendo mai meno, anche quando magari la fatica di fa più sentire e le forze tendono a cedere, alla loro passione ed a loro impegno.
Le musiche dal vivo, che hanno accompagnato le varie letture, sono state eseguite al pianoforte dal giovane e bravo studente del liceo Siciliani, Luca Vito Iuliano e col violino dall’insegnante Elisa Pizzi.