Il giudizio del Partito Democratico sulle politiche economico-finanziare della Giunta Buzzanca è nettamente negativo. Il bilancio consuntivo approvato in consiglio comunale nella seduta di ieri dal centro-destra, dopo una fugace apparizione in Commissione bilancio che certo non ha avuto il tempo di produrre riflessioni appropriate, è la fotografia di una gestione triennale che non ha affrontato nessuno dei problemi dell’Ente anzi ha aggravato le condizioni economico-finanziarie del Comune in conseguenza all’immobilismo assoluto che ha contraddistinto questa amministrazione. I problemi strutturali del Comune sono individuabili nelle voragini economiche delle società partecipate. Tali perdite non vengono contemplate dal conto consuntivo in quanto sull’ATM dopo tre anni di commissariamenti e tentativi di redigere super bilanci il Sindaco ha deciso soltanto a produrre una scarna e carente delibera sulla messa in liquidazione dell’Azienda Speciale. Pertanto il debito dell’ATM non viene esposto nel consuntivo ma incombe nella sua entità sui conti dell’ente. Nessuna politica di riorganizzazione del sistema di trasporto urbano è stata avanzata in questi tre anni, nessuna strategia per trasformare l’azienda speciale in una realtà economica capace di stare sul mercato. Per quanto concerne la spesa relativa alla gestione del ciclo dei rifiuti l’amministrazione comunale ha gravissime responsabilità che si sono evidenziate nel contenzioso alimentato irresponsabilmente tra Comune, Ato e Messinambiente e dalla irragionevole blocco degli impianti per la differenziata che avrebbero emancipato il Comune di Messina dalla dipendenza da Mazzarrà S. Andrea. A questo si aggiunga le perdite che Messinambiente matura ogni mese a causa del mancato riconoscimento delle risorse necessarie per l’espletamento del servizio da parte del Comune, responsabile di aver asfissiato una azienda che oggi ha problemi con il parco mezzi e le risorse per garantire servizi efficienti. Questi sono i nodi principali nel rapporto tra Comune e società partecipate. Nodi irrisolti che trascineranno nel baratro il Comune di Messina continuando con la politica dell’occultamento dei problemi senza affrontarli. La razionalizzazione della spesa corrente è stata solo uno spot del Sindaco che non ha avuto alcun riscontro nei numeri contenuti nel Consuntivo. In quest’ultimo anno si sono tagliati servizi essenziali come la manutenzione strade che avrà come effetto quello di far lievitare i risarcimenti da parte del Comune per danni a persone o veicoli causati da strade dissestate. Uno dei settori dove si registra l’emorragia della spesa pubblica è il contenzioso. Occorre individuare un sistema per ridurre al minimo il contenzioso , incentivare forme di chiusura bonaria delle controversi per evitare il fiume di debiti fuori bilancio derivanti da sentenza spesso non opposte da parte del Comune. La questione delle entrate questo anno deve tenere conto dei gravi tagli ai trasferimenti dello Stato e delle Regioni in conseguenza della legislazione sul federalismo fiscale che fa registrare circa 15 milioni di euro in meno nelle entrate. Ma a questo non si può non aggiungere l’inefficienza della macchina comunale nella riscossione dei tributi e dei fitti attivi, così come i proventi dei servizi pubblici. Sono elementi che nel Consuntivo acclarano l’incapacità dell’amministrazione di rendere efficiente il sistema delle entrate e del recupero dei crediti. Gravissimo in questo preoccupante quadro per il futuro della Città è il risultato di gestione 2010 di questa Amministrazione che continua ad essere negativo, come nei due anni precedenti vengono infatti impegnate somme di denaro maggiori rispetto agli accertamenti di somme in entrata. Un ulteriore passivo quindi che và a sommarsi ai disavanzi delle aziende comunali ed agli oltre 50/milioni di debiti fuori bilancio rilevati dai Revisori dei conti al 2010 e non ancora riconosciuti da questa Amministrazione che tende a coprire sostanzialmente il sole con una rete… Stupisce poi come non si trovino chiarimenti nelle molteplici relazioni allegate al conto consuntivo per oltre 9/milioni di euro per spese del personale che risultano inserite sul titolo II “spese in conto capitale” spese che dovrebbero essere finanziate con entrate correnti. La mancata regolarizzazione dei debiti rilevati al 31.12.2010 falsa inoltre la lettura di uno tra i più importanti parametri triennali di stabilità, poiché non essendo recepita tale cifra il risultato è nella norma. La situazione, si ribadisce è gravissima, riteniamo che sia necessario un ampio confronto con tutte le forze attive della Città per stabilire un percorso che attraverso la realizzazione di un bilancio partecipato possa unirci nello sforzo di evitare ai messinesi ulteriori e pesanti ripercussioni sul lavoro, sull’economia in genere e sulla qualità della vita. Infine occorre segnalare l’assoluta mancanza di risorse provenienti dall’ Unione Europea, a dimostrazione dell’assenza di una politica di programmazione e di progettazione capace di attrarre fondi per lo sviluppo, la sicurezza del territorio e l’ambiente che sarebbero fondamentali per la crescita e la sicurezza del territorio. POLITICHE del PERSONALE I precari storici del comune di Messina: E’ notizia di oggi, infatti, che la giunta, nella giornata di ieri, come ad anticipare l’annunciata conferenza stampa odierna, ha deliberato l’integrazione oraria per il mese di Agosto. Il modo di operare del sig. Sindaco, titolare della delega al personale, che di volta in volta concede la integrazione oraria come fosse un’elemosina ad onesti e seri lavoratori, stride con le possibilità normative ed economiche di cui lo stesso e la sua amministrazione dovrebbe far tesoro per procedere alla stabilizzazione dei precari storici del nostro Ente, i quali ricordiamolo, nella maggior parte dei casi, sono indispensabili per garantire il funzionamento di molti dipartimenti comunali. Che vi siano le risorse non siamo noi a dirlo, ma gli stessi uffici economici del comune hanno in più occasioni esternato la sussistenza delle risorse per procedere alla stabilizzazione. Da un punto di vista normativo, inoltre, seppur con qualche accorgimento ed adeguamento, si può intraprendere la detta strada della stabilizzazione, e ciò al fine di rendere liberi e, soprattutto, al fine di attribuire dignità (che è dovuta) a questi nostri concittadini. Atteso, quindi, il quadro economico normativo, mal si comprendono le esitazioni, i ritardi, la superficialità con cui questa amministrazione tratta il problema in questione, limitandosi a prorogare di volta in volta (dietro pressioni innumerevoli da parte di molteplici soggetti, pressioni che innescano un sistema vizioso e nefando), un integrazione oraria di fatto necessaria ed indispensabile per lo stesso funzionamento dell’Ente. Ma vi è di più o dell’altro. La vicenda sopra richiamata, infatti, ha dell’eccezioni – o aberrazioni – che dir si voglia. Risulta, invero, che una lavoratrice precaria, a differenza di tutti gli altri – per intenderci i precari sono 304 -, gode di un trattamento individuale, ottenendo di volta in volta dalla G.M. l’integrazione oraria per tre mesi alla volta, passando da 18 ore a 36 ore. La predetta, inoltre, gode anche dello straordinario garantito dall’OPCM. Esponga il signor Sindaco le ragioni i motivi di tale diseguaglianza? I maligni, infatti, (NON NOI ovviamente) potrebbero pensare a preferenze ingiustificate, tali da diventare privilegi!!! On. Buzzanca, La invitiamo ad usare lo stesso metro con tutti, a garantire a tutti lo stesso trattamento. Passando alle bizzarrie connesse alla vicenda, occorre evidenziare che, nello stesso tempo in cui non riesce ad occuparsi del problema sopra evidenziato, il nostro primo cittadino si occupa, per contro, di altri vicende che con l’occupazione hanno a che fare. Vedi il progetto MISTRAL. Sulla base di quali criteri è stato selezionato il personale dipendente chiamato a far parte del gruppo di lavoro che deve occuparsi del citato progetto? Che attività ha davvero già svolto il detto gruppo di lavoro? Corrisponde al vero che uno dei componenti del detto gruppo è un dipendente della Provincia distaccato per volere del Sindaco presso il gabinetto dello stesso? Che competenze specifiche ha il detto dipendente rispetto alla materia di cui al progetto MISTRAL? Sig. Sindaco, anche in tale occasione i maligni (NON NOI ovviamente) potrebbero pensare a preferenze ingiustificate, tramutatesi in privilegi. Ed ancora, che dire dell’incarico, da ultimo, conferito al rag. IORIO per fare le buste paga dei lavoratori dei cantieri lavoro, altri 22.000,00 euro di spesa. Non si poteva garantire il servizio con le professionalità interne? Non si poteva, come si fece nel passato, organizzare un ufficio interno? Anche perché a sentire le voci di corridoio – che, comunque, occorrerà puntualmente suffragare da dati certi – gran parte del lavoro connesso alla realizzazione delle dette buste è svolto dall’Ufficio dell’ing. Amato. Ed ancora, sempre nell’ambito dei cantieri lavoro, occorre chiedere al sig. sindaco come sono sati individuati i dieci tecnici – direttori degli stessi cantieri. Sulla base di quale criterio? In forza di quale interpello e/o selezione? In virtù di quale graduatoria? Egregio dott. Buzzanca, anche il questo caso i mal pensanti ( NON NOI ovviamente) potrebbero malignare: preferenze, privilegi. Continuando, ill.mo Borgomastro ci dica: come è stata individuata la ditta che ha fornito il software per la gestione dei flussi contabili inerenti i cantieri lavoro? Criteri? Metodologie? Cacciamo i maligni, riconosciamo la buona fede. Egr. On., Dott., Commissario, Sindaco, quanto sopra è un piccolissimo spaccato della Sua amministrazione, valuti Lei se la stessa è conforme ai principi costituzionalmente dettati, a cui ogni amministratore dovrebbe rifarsi, di EFFICIENZA, TRASPARENZA, IMPARZILITA’, TRASPAENZA.
Gruppo Consiliare PD