sdrIl Sindaco ha firmato la convenzione con la sottosegretaria Maria Elena Boschi. Il Sindaco di Serrastretta Felice Maria Molinaro ha firmato, con la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, la convenzione per il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. La cerimonia si è svolta a Bologna, nella sala del Consiglio comunale di Palazzo d’Accursio, dove 71 Sindaci da tutta Italia sono arrivati per firmare le rispettive convenzioni per i propri Comuni.

Il Comune di Serrastretta è stato infatti uno dei Comuni beneficiari del Piano, con quasi 2 milioni di euro di finanziamento ottenuti.

Il bando, previsto dalla Legge di Stabilità del 2015 e pubblicato a ottobre di quell’anno, era rivolto sia ai singoli Comuni che ad aggregazioni temporanee di Comuni confinanti, che avessero nel loro territorio la presenza di aree degradate.

I soggetti beneficiari potevano richiedere un finanziamento presentando progetti diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, alla riqualificazione ambientale e al miglioramento della qualità del decoro urbano, senza però consumare ulteriore suolo.

In risposta al bando, Comuni di tutta Italia hanno inviato 870 progetti di riqualificazione ma solo 451 sono stati ritenuti validi ed ammessi in graduatoria.

dig“Tra questi – afferma con soddisfazione il primo cittadino – vi è il Comune di Serrastretta, posizionato tra i primi 100, al 96° posto. Credo che questo sia oggettivamente un grande risultato, soprattutto per un comune medio-piccolo, sotto i 5.000 abitanti, che ha presentato una proposta progettuale redatta interamente all’interno dell’Ente, partecipando ad un bando con un notevole grado di complessità e ottenendo il più grande finanziamento che il Comune ha visto negli ultimi decenni. Risorse ingenti – ha proseguito Molinaro – che si aggiungono alle tante già ottenute. Lo sforzo principale dell’Amministrazione in carica è stato, infatti, quello di produrre progettualità e cercare di recuperare risorse esterne, attivando tutti i possibili canali e partecipando a tutti i possibili bandi e opportunità di finanziamento. Se si progetta, i soldi ci sono e questa è l’unica strada per portare risultati concreti e vedere frutti, consapevoli che il Comune, in un momento di grande crisi economica e finanziaria, segnato da tagli di risorse senza precedenti, con i propri fondi (trasferimenti dello Stato e gettito da finanza locale) può appena garantire l’ordinario. In questi anni abbiamo lavorato senza sosta, in questa direzione, per il bene del paese, e creato progressivamente un “parco- progetti” a cui attingere al momento opportuno, seguendo come filo conduttore una precisa idea di sviluppo locale e di governance del territorio.”

A differenza di altri bandi simili, il Piano per le Aree degradate non prevede il mero intervento su strutture e aree da riqualificare, ma anche l’avvio di progetti sociali per evitare o mitigare fenomeni di devianza. Questi fondi, per dirla in breve, non serviranno solo a finanziare lavori pubblici, ma anche attività sociali.

Il Comune guidato da Molinaro, nel 2015 ha redatto uno specifico progetto finalizzato a partecipare al bando in argomento, prevedendo l’unione coordinata di diversi interventi materiali e immateriali. In particolare, oltre a corposi interventi strutturali (materiali) di riqualificazione e recupero, dal punto di vista degli interventi immateriali, è previsto un progetto sociale che dovrà puntare al recupero della marginalità attraverso quattro azioni: crescita culturale, recupero del senso di appartenenza locale, educazione alla legalità, processo di integrazione.

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