Messina – Sulla vicenda sono intervenuti i consiglieri comunali Conti, Greco, Restuccia e Caliò, con un’interrogazione “urgente” al sindaco Buzzanca e all’assessore alle politiche finanziarie Miloro. Se c’è un problema che rende complicata, per usare un eufemismo, la gestione del Comune, nei suoi molteplici aspetti, è la carenza di liquidità. Pochi euro in cassa e tante emergenze da arginare ed affrontare per gli amministratori palazzo Zanca che, tuttavia , a fronte di una situazione drammatica dal punto di vista finanziario, si permettono il “lusso” di non riscuotere somme derivanti da entrate tributarie certe.
Il paradosso riguarda due settori specifici: l’imposta sulla pubblicità e la famosa Tarsu, meglio conosciuta come tassa sulla spazzatura. Nel periodo compreso tra il 1997 e il 2010, il Comune di Messina risulta creditore di euro 67.406.101,97, di cui euro 2.046.007,99 derivanti dal Gettito Base Imposta sulla pubblicità ed euro 65.360.093,95 provenienti dalla Tassa smaltimento dei rifiuti e addizionale ex Eca.
Sulla vicenda sono intervenuti i consiglieri comunali Carmelo Conti (Pdl), Marcello Greco (Udc), Antonino Restuccia (Mpa) e Tanino Caliò (Pid), che hanno inviato un’interrogazione “urgente” al sindaco Giuseppe Buzzanca e all’assessore alle politiche finanziarie Orazio Miloro , evidenziando le anomalie del caso e sollecitando i due amministratori a fare chiarezza.
Nel documento, i quattro esponenti politici ricordano che la questione dei residui attivi era già stata attenzionata dalla Corte dei Conti, che con delibera 113/2010, aveva rilevato «gravi irregolarità in ordine al considerevole volume dei residui attivi di parte corrente anteriori al 2004». Un monito praticamente ignorato se si considera che « il credito non riscosso è aumentato di euro 12.659.279,42, rispetto al 2009, periodo in cui il credito da riscuotere ammontava ad euro 54.746.822,52».
Fare a meno degli oltre 60 milioni di euro ha portato in questi anni porta ad un’unica, inevitabile, conseguenza: «che l’Ente ha dovuto e deve fare ricorso ad anticipazioni di tesoreria pe far fronte alle esigenze gestionali», con conseguenze nefaste sui numeri del bilancio comunale.
Conti, Restuccia, Greco e Caliò interrogano quindi Buzzanca e Miloro per sapere quali iniziative l’amministrazione comunale intende intraprendere «per velocizzare la realizzazione delle entrate». Invitano, infine, il sindaco e l’assessore «ad accertare, se esistono, responsabilità dirigenziali». (Danila La Torre)
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