IMG_0062Catanzaro. “Musica dal mondo” emblema di una rassegna che è stata molto più di quanto quel titolo potesse fare percepire. Nostalgia del passato, divertimento, riflessione e grande musica sono stati i tratti che hanno contraddistinto l’XI edizione di Festival d’Autunno.

L’intento iniziale era quello di fondere momenti di evasione e di riflessione, ma la conclusione della kermesse consegna un Festival che è andato oltre le previsioni, e che potrebbe essere riassunto con l’entusiasmo dimostrato dal pubblico.

Sin dagli inizi il Festival d’Autunno ha evidenziato un percorso in continua crescita. Antonietta Santacroce con una sapiente direzione artistica è riuscita, nel corso degli anni, a plasmare una “creatura” che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere contemporaneamente espressione di divertimento e cultura. In un periodo come quello attuale in cui il termine “cultura” è troppo spesso abusato, il raggiungimento dell’obiettivo prefissato non era di facile attuazione.

Diversità. Uno dei valori più importanti del mondo contemporaneo è stata la strada intrapresa dal direttore artistico per riuscire a “legare”, in maniera forte e indissolubile, la rassegna al suo territorio, alla Calabria.

La storia del Festival d’Autunno è fatta di grandi nomi. Un continuo excursus in cui l’evoluzione delle idee è stato sempre il centro focale. Conferma avuta quest’anno con il cartellone proposto. Un successo sperato e ricercato. Un successo decretato dall’interesse del pubblico.

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E’ stata l’edizione delle riletture soul e jazz di Nina Zilli e Fabrizio Bosso, degli arrangiamenti straordinari delle musiche dei Beatles rielaborati da Al Di Meola, del fado appassionato di Margarida Guerreiro, dell’arrembante swing di Ray Gelato e del divertimento con “Cin Ci Là”, capolavoro presentato dalla Compagnia Nazionale di Operette. Ma, come accaduto negli ultimi anni, la cifra delle proposte non poteva fermarsi qui. Anche “La Fede 2.0” è stata salutata con grande interesse e partecipazione di media e pubblico. Come per la sezione musicale, anche quella culturale ha presentato personaggi di grande rilievo. Il cardinale Camillo Ruini, Pippo Capellupo e Luciano Regolo hanno mantenuto alta l’attenzione con argomenti di grande interesse. Non la fede “letta” nella maniera più classica, ma una espressione nuova per relazionarsi anche con chi vive la religione con distacco.

Una menzione a parte per il concerto “W Verdi”, con protagonisti gli allievi del Conservatorio di Musica “Torrefranca” di Vibo Valentia, conferma di un Festival d’Autunno legato al territorio calabrese e all’attenzione che lo stesso dedica ai giovani talenti della nostra regione.

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Volgendo le attenzioni su quanto è accaduto, è impossibile non valutare con numeri positivi il risultato ottenuto in questa edizione. La strategia di comunicazione non poteva non tenere conto dell’importanza assunta dai social network. La presenza su Facebook e Twitter ha registrato un dato in crescita rispetto allo scorso anno. Le risposte in tempo reale di quest’ultimo sono state frequenti e i “cinguettii” degli utenti hanno messo in evidenza le emozioni degli spettatori mentre l’evento era in corso, creando un feeling virtuale spontaneo. Facebook in appena sessanta giorni è stato seguito da 763 persone.

Il mondo della rete ha decretato il successo del sito www.festivaldautunno.com, il quale ha registrato 1124 iscritti nello stesso periodo. Utenti residenti in Calabria ma anche nel Lazio, in Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia, che sottolineano l’interesse fuori dai confini della nostra terra della manifestazione. Per il primo anno il Festival ha avuto un canale dedicato su YouTube. Oltre 3000 sono state le visualizzazioni dei 28 video pubblicati.

Rilevante il dato derivante dalle visualizzazioni effettuate tramite gli smartphone e gli iPad. E’ stato il 32% degli utenti del festival a utilizzare le nuove tecnologie, decretando un incremento del 10% rispetto allo scorso anno.

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Ancora una volta vincente è stata la vendita dei biglietti online, iniziativa ormai indispensabile per eventi di tale importanza. Agli spettatori arrivati da tutta la regione ed in particolare da Vibo Valentia, Reggio Calabria, Cosenza e Crotone si sono aggiunti quelli provenienti da Roma, Salerno, Lecce, Napoli e Palermo. Migliaia sono stati gli spettatori presenti agli eventi presentati dal Festival, dei quali circa 200 erano in possesso dell’abbonamento e il 15% hanno acquisito il biglietto con la vendita online.

Freddi numeri che a leggerli attentamente indicano la manifestazione diretta da Antonietta Santacroce come uno dei punti di riferimento della Calabria. In momenti di crisi come quello attuale non è semplice aumentare ogni anno il consenso del pubblico. Un punto fermo da tenere in considerazione e dal quale trarre maggiore forza per migliorarsi.

 

 

 

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