Domenico Lanciano, giornalista, nato a Badolato (Cz) ed esiliato nel Molise (parole sue) lancia l’idea-progetto per una UNIVERSITA’ DIALETTALE in Calabria (preferibilmente da localizzare a Badolato). Lo schema della sua “Idea”, che potete leggere scorrendo la pagina, è stata inviata al prof. Mario CALIGIURI (Assessore alla Cultura della Regione Calabria) e al rag. Giuseppe Nicola PARRETTA Sindaco del Comune di Badolato.
La proposta di una Universita’ Dialettale, ha trovato giorni fa la positiva considerazione di Mario Caligiuri, assessore alla cultura della Regione Calabria, il quale vuole saperne di piu’ ed ha chiesto un progetto piu’ completo e dettagliato a Domenico Lanciano. Disponibile si e’ detto pure il sindaco Nicola Parretta, se il cosiddetto ”borgo universitario” servira’ a rilanciare culturalmente, socialmente ed economicamente questo famoso ma povero paese d’arte.
Domenico Lanciano spiega la sua idea di ‘Universita’ dialettale: ”In Italia (e penso nel mondo) non esiste ancora una vera e propria ”Universita’ dialettale”. Esistono dipartimenti di linguistica o glottologia all’interno delle facolta’ umanistiche, ma non c’e’ un centro che sintetizzi questa importante disciplina che interessa tutti i popoli del mondo. Infatti, secondo un’analisi effettuata dall’Onu (organizzazione delle nazioni unite) i dialetti sul nostro pianeta sono decine di migliaia. C’e’ bisogno, quindi, di un polo dialettale che coordini queste risorse che contribuiscono in modo insostituibile all’identita’ di una comunita’, specie dentro la globalizzazione.”
Sarebbe pure gradito un Vostro parere in merito, magari con integrazioni e correzioni. Se volete, potreste inviarlo a persone cui farebbe piacere riceverlo.
Potreste anche inserirlo nei Vostri siti internet per farlo consultare o scaricare dai Vostri visitatori. Lo scopo è la massima diffusione, per una maggiore e migliore consapevolezza delle nostre preziose risorse socio-culturali. Potete, se lo volete, lasciare anche un commento in merito.
Di seguito lo schema integrale del progetto.
a mia madre
dinnu ca i morti
hai m’ ‘i dassi jira
eu ti sentu vicina
ni para ca ni voi
ancora bbena
pot’ èssara ca ncelu
nte l’aria
c’ ‘u sapa duva
sini ancora viva.