(Foto dal web) – Guardavalle Web riceve e pubblica – Sul sito dell’Ateneo “Magna Graecia” sono stati pubblicati i nomi dei 13 membri che costituiranno il prossimo Senato Accademico. Una iniziativa indubbiamente di grande trasparenza che però lascia alcuni dubbi in merito al parametro seguito per la pubblicazione della graduatoria. Emerge, infatti, che mentre per tutte le fasce della docenza sia stato osservato l’ordine alfabetico, per i rappresentanti dei Direttori di Dipartimento è stato utilizzato un diverso parametro. Il prof. Giovambattista De Sarro, candidato che ha ottenuto il maggior numero di consensi , 83 contro gli 81 del prof. Francesco Saverio Costanzo ex Rettore ed i 36 ottenuti dal prof. Luigi Ventura, è stato relegato in ultima posizione. Che motivi ci sono – si sono chiesti in molti – per fare questo? Per approfondire la questione, ma soprattutto per capire se De Sarro sia o no il candidato ideale, abbiamo raccolto il parere di alcuni docenti dei Dipartimenti e degli studenti. “Il Prof. Giovambattista De Sarro – ci ha dichiarato un Professore Ordinario della Facoltà di Giurisprudenza, che ha voluto mantenere il riserbo – è veramente l’unica figura nuova di questo Ateneo. Nella sua Facoltà, la Medicina e Chirurgia, ha dimostrato, da Preside, di tenere in alta considerazione non solo tutti i colleghi docenti, ma anche il personale amministrativo che hanno sempre trovato la porta della sua stanza aperta e la soluzione ad ogni possibile problema. Di una figura carismatica e disponibile ha bisogno un moderno Ateneo ed è stata questa la principale motivazione che mi ha spinto a votarlo. Naturalmente la stima che ho per la persona hanno fatto il resto. Mi auguro, che egli voglia ascoltare il mio consiglio di candidarsi alla carica di Presidente del Senato Accademico a garanzia di totale imparzialità”. Nella Facoltà di Medicina abbiamo incontrato un gruppo di Ricercatori che stavano commentando il risultato del voto. Anche loro hanno votato per De Sarro. “De Sarro – ci dicono – è una persona degna della nostra fiducia. E’ stato il primo dei Presidi delle tre Facoltà ad applicare la norma della legge Moratti che attribuisce a noi ricercatori il titolo di Professore Aggregato. Un modo per premiare chi ha sulle spalle il maggior carico didattico. Inoltre, si è fatto promotore, anticipando quello che nella legge Gelmini è sancito, di far retribuire i ricercatori per la didattica svolta. Riteniamo quindi che sia la persona particolarmente indicata per presiedere un organo di governo così importante quale il Senato Accademico, avendo ottenuto un consenso ben più ampio di quello atteso considerati i numeri del suo Dipartimento”. Infine, abbiamo voluto sentire il parere degli studenti. Si percepisce nell’aria la benevolenza che hanno nei confronti del loro Preside. A.F. ci dice: “Il Preside è la figura che ci siamo sempre trovati al nostro fianco in qualsiasi situazione, E’ uno dei pochi professori che ha dimostrato di interessarsi ai nostri problemi, a differenza di altri che non si vedono neanche a lezione e spesso rinviano gli esami non garantendo il minimo delle loro presenze. La sua disponibilità è sempre massima. Questo è quello che chiunque paghi le tasse si aspetta da chi lo governa. Ecco perché sono, anzi posso dire siamo particolarmente contenti del risultato emerso dalle urne. Speriamo che si candidi a Presidente del Senato Accademico, avremo all’interno la persona giusta al posto giusto”. Stessa indicazione è stata espressa da ANAAO giovani e Federspecializzandi. “Il prof. De Sarro – ha detto il rappresentante di Federspecializzandi – è una indubbia garanzia per tutti gli studenti e i giovani colleghi che hanno sempre trovato in lui un qualificato punto di riferimento”. Fin qui le dichiarazioni raccolte a caldo. L’incognita comunque resta, a prescindere dal parere positivo espresso da docenti e studenti. De Sarro sarà candidato a Presidente del Senato accademico? O gli studenti della Magna Graecia, devono aspettarsi qualche sorpresa? Vedremo nei prossimi giorni se i dubbi espressi da un gran numero di professori ordinari e associati erano davvero fondati.
Vincenzo Ursini