Ecco le regole di polizia, tecnici e di un ex topo d’appartamento per andare in vacanza tranquilli. Buoni vicini e catenacci restano gli antifurti migliori. Sì agli antifurti collegati alla vigilanza, ma attenzione a chi li installa.
Estate. Le città si svuotano e le famiglie abbandonano l’abitazione per trasferirsi al mare, almeno per un po’: praticamente da sempre l’occasione d’oro per svaligiatori e topi d’appartamento. Ai vacanzieri preoccupati, quindi, può far comodo il consiglio dell’esperto per evitare sorprese indesiderate, e non di un esperto qualunque, ma proprio di un ex ladro che conosce tutti i trucchi del mestiere. L’idea di una guida anti-scasso, firmata da un Lupin pentito unitamente alla polizia e ad esperti di serrature e antifurti, è venuta al Mattino che vi ha dedicato uno speciale. Ecco dunque gli accorgimenti da adottare prima di partire:
I consigli dei “buoni” – Oltre a ricordarsi di chiudere bene tutto, sarebbe bene avvisare amici e vicini di casa che rimangono in città: “Un buon rapporto di vicinato vale più di un sistema d’allarme”, dice il Commissario Gennaro Corrado della Questura di Napoli. Se non si dispone di buone relazioni, però, non bisogna disperare: l’ingegner Maltese spiega che i sistemi d’allarme di nuova generazione possono addirittura raggiungere il padrone di casa sotto l’ombrellone, inviandogli un sms. Per non parlare del “sistema nebbiogeno”, che all’aprirsi dell’uscio crea una nuvola di fumo attorno ai propri beni (disorientante, senza dubbio). Alla base della sicurezza casalinga starebbe comunque una buona serratura, con tanto di cilindro che la difenda dalle forzature.
Parola di Lupin – E cosa dice l’ex ladro? Ad esempio, occhio alle finestre, anche se al settimo piano, perchè le bande dispongono di un “Uomo ragno”. L’ex malvivente intervistato dal giornale napoletano dice di aver iniziato perchè disoccupato con due figli; poi ha smesso, due anni fa, per cercarsi un lavoro onesto. Colpiva con altre due-tre persone: un palo e due che salivano in casa. Cercavano di entrare solo se la villetta o l’appartamentio erano vuoti, e per far ciò lui e i complici citofonavano. Si muovevano solo se l’abitazione lasciava presagire una refurtiva sostanziosa.
Per quel che riguarda la tecnica, il “pentito” confessa che l’aggiornamento nel “mestiere” è un elemento chiave: anche i ladri hanno bisogno di seguire l’evolversi delle tecnologie, mese per mese. Degli antifurti si agisce sulla sirena, dice, e anche se è antistrappo o antischiuma – quindi di ultima generazione – il nostro non si fermerà lo stesso. In massimo 20 minuti, davanti a un sistema medio avanzato, sostiene di essere in grado di entrare e uscire: tanto più che secondo lui l’antifurto elettronico, per quanto avanzatissimo, è molto più sabotabile di quello meccanico. Meglio quindi un catenaccio e una serratura in più che telecamere e infrarossi. E poi occhio a chi viene a istallarvi l’antifurto: deve essere una persona fidata. Spesso proprio chi monta l’allarme è un “alleato” di chi lo smonta. Lo stesso vale per colf e inservienti vari, che spesso sono pronti a fare doppioni delle chiavi in cambio di una percentuale. “NOn esistono case inviolabili”, però quelle che più si avvicinano all’intangibilità sono quelle che possono permettersi un sistema di protezione collegato alla vigilanza, che se scatta e viene disinserito fa partire una chiamata alla polizia.
E, siccome il fattaccio è sempre in agguato, sarebbe utile – anche se un filino paranoide, forse – fotografare gli oggetti di valore che si hanno in casa, in particolare se artigianali, così da consentire alle forze dell’ordine di rintracciare agevolmente la refurtiva.
Fonte: Liberoquotidiano.it