I carabinieri di Guardavalle, è proprio il caso di dirlo, hanno fatto “armi e bagagli”. Nel senso meno definitivo della locuzione, ovviamente. Nessuna diserzione infatti per la forza armata che, per antonomasia, è “nei secoli fedele” ma solo un cambiamento di sede disponendo già da qualche settimana, di una nuovissima struttura atta a rendere più efficiente e funzionale la propria missione di pubblica sicurezza. È cambiata la dimora ma non anche la location che rimane sempre quella di via Raffaele Salerno, quasi all’ingresso del paese. L’ attuale presidio militare, ubicato a pochi passi da quello precedente, sorge su un ampio spazio demaniale che un tempo ospitava l’istituto della scuola secondaria di primo grado il cui deterioramento ne ha causato l’inagibilità con conseguente inglobamento delle classi medie nel vicino Comprensivo “Aldo Moro”. L’urgenza di supplire ad una sistemazione militare divenuta ormai obsoleta e inadeguata a garantire il corretto espletamento dell’incarico di difesa e controllo a tutela del territorio, ha indotto l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Antonio Tedesco ad attuare una metamorfosi dell’intera area destinandola, appunto, a stazione dei carabinieri. I lavori, eseguiti suprogetto dell’ing. Francesco Scopelliti ed avviati poco prima del periodo estivo, hanno ridisegnato quasi completamente morfologia e struttura dell’edificio precedente con, si legge nel bando di gara per l’appalto, «demolizione del terzo piano fuori terra di un fabbricato con struttura in acciaio, rimozione della tamponatura esterna di tutto il fabbricato costituita da pannelli di amianto e rifacimento del solaio di copertura e ristrutturazione parziale dei due piani fuori terra rimanenti». Ottocentomila euro il costo complessivo dell’opera con un finanziamento da parte del ministero dell’Interno per un ammontare pari alla metà. La “Benemerita” caserma, che fa capo alla Compagnia di Soverato, registra attualmente una energica equipe operativa diretta con solerzia e meticolosità dal maresciallo Gianluca Casamassima e del suo vice maresciallo Alfredo Maio. Undici i militari effettivi. Un’attività indefessa, impegnativa ed eterogenea quella alla quale, soprattutto nei nostri territori, sono chiamati i paladini della Giustizia che, dall’incarico altamente ufficiale ed istituzionale, demarcato dai princìpi doverosamente impersonali e razionali della legalità, non scindono quell’aspetto più umano e nobile proprio della missione che si alimenta di sensibilità, tatto e filantropia. Prevista per il prossimo mese la cerimonia d’inaugurazione del nuovo impianto, pur già perfettamente operativo, mentre, domenica una delegazione dell’Arma presenzierà alla celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo mons. Antonio Ciliberti in onore della ricorrenza del Patrono di Guardavalle S. Agazio.
Gazzetta del Sud – Angela Vetrano