Si sono aggravate le condizioni del nonnino di 107 anni di Guardavalle, Francesco Salvatore Samà che, come racconta al “Quotidiano” la nipote, Maria Rosa, sarebbe vittima di un presunto caso di malasanità registrato all’ospedale di Soverato. La donna è arrabbiata e non ci sta a veder star male il suo familiare così senza poter fare nulla. Maria Rosa Tedesco con tono convulso racconta la sua odissea, iniziata nove giorni fa, quando lo zio dopo una rovinosa caduta si è fratturato un braccio ed è stato trasportato da lei stessa all’ospedale di Soverato e,comedice «solo dopo cinque ore di attesa al Pronto soccorso dell’ospedale è stato visitato». Da qui il paziente è stato trasferito nel reparto di Ortopedia per ricevere le cure del caso. Ma come sostiene la donna «il medico che pure era reperibile quel giorno, domenica, non poteva raggiungerli e quindi sono dovuta tornare il giorno dopo con grande disagio sia per mio zio considerata l’età che per noi familiari». «Il giorno seguente una volta effettuata la fasciatura e le cure del caso, ci siamo lamentati con il primario del reparto, che avrebbe dovuto visitare il paziente il giorno precedente, ma lo stesso si giustificava affermando che lui era reperibile solo per le emergenze. Chi e cosa stabilisce che quella di mio zio Samà non fosse una emergenza? La mancanza di tatto e comprensione nonché il disinteresse dimostrato dal medico, mi hanno portato a lamentarmi con l’Azienda sanitaria nonché informare di questo episodio di malasanità, la vostra redazione». Ma una volta dimesso dall’ospedale per il nonnino sono iniziati i dolori, quelli veri. Infatti, stando a quanto riferito dalla nipote «nel mettere il tutore i medici dell’ospedale non si sono accorti che mio zio aveva un ematoma. E che prima bisognava aspirare il sangue. Quindi con la fasciatura stretta dopo una settimana questo sangue si è coagulato procurandogli gravi dolori e febbricola ». La nipote, a quel punto ha subito chiamato il medico curante che si è reso conto della situazione spiegando alla donna cosa fosse successo. Ma ben poco ha potuto fare per alleviare il dolore del suo paziente che ora non sta bene e non solo per la sua veneranda età. Il nonnino ora è nella sua casa a Guardavalle e i parenti sono in ansia per il suo stato di salute precario.

 

Il Quotidiano della Calabria – Amalia Feroleto e Franco Laganà

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