A distanza solo di qualche giorno ecco un’altra missiva a firma dell’Ex Assessore Nicola Lucifero. Stavolta l’esponente di FLI scrive all’Ing. Nicola Bartolo, Segretario del PD a Guardavalle. Ecco di seguito il testo della comunicazione: <<Gentile Segretario, La prego cortesemente di leggere questa mia lettera che vuol solo essere una riflessione politica. L’esito delle ultime consultazioni elettorali avrebbe dovuto decretare una sentenza inesorabile: Il Cambiamento. Cambiamento non tantodi persone che poteva anche essere parte della soluzione, ma dell’elettorato. Un cambiamento che doveva essere sancito a caratteri cubitali attraverso una netta inversione di marcia culturale; un cambiamento totale di intendere la politica.
Il voto uscito dalle ultime consultazioni elettorali è stato frammentato, animato da vecchie e personali incomprensioni e soprattutto caratterizzato da pregiudizi e personalismi. E’ il risultato questo, certamente, della storia che ha accompagnato gli ultimi venti anni di politica “paesana” in cui tutti gli elettori, chi più chi meno, sono testimoni e protagonisti di un fallimento e pertanto nessuno, può attribuirsi il diritto di ritenersi non responsabile di tutto ciò che ha generato questa catastrofe o addirittura erigersi ai livelli di un giudice. Tranne poche persone da sempre attente alla vita politica e amministrativa che si spendono in maniera disinteressata, tutti gli altri sono poco attenti ai politici e politicanti di vecchia data, alcuni scaduti per anzianità di servizio, altri, “giovani-vecchi” aspiranti tali, accomunati tutti da un filo conduttore.
Tocca agli uomini di buon senso politico eliminare la facile saggezza di chi giudica a cose fatte e rialzare il dibattito e il confronto politico dentro i confini della correttezza e della responsabilità dando linfa, quella Politica orientata soltanto e senza retorica al bene comune. So di non essere un diplomatico della parola, dico sempre ciò che penso, in modo semplice, chiaro e inequivocabile, attirandomi spesso le antipatie di molti perché credo nella politica e intendo la stessa come servizio e disinteresse personale, che non significa santità o rinuncia a se stessi; non ho mai rinunciare alla verità, credo nella politica fatta con il cuore, capace di commuovere e di appassionare, alle grandi idee e a quei valori che hanno fatto la Storia.
Il momento di grande difficoltà economica e sociale che sta vivendo la nostra comunità meritava una notevole assunzione di responsabilità. La crisi ha cancellato ogni speranza di sviluppo, ha distrutto ogni legittimo sogno. L’attesa, i sacrifici sempre più pesanti e il tempo che scorre velocemente, ha, di fatto, alimentato pessimismo e disaffezione alla politica e quella “paesana”
non è stata da meno tanto è vero che parte della maggioranza consigliare non ha cercato di reagire, non ha sfruttato il contributo di partiti e uomini che resisi conto della drammatica realtà economica e sociale, hanno messo a disposizione tempo, collaborazione e sincero spirito di servizio.
Dispiace dover ammettere che, a fronte della crescente necessità di sana politica volta a promuovere e tutelare gli interessi delle collettività, nella nostra triste realtà, hanno preso il sopravvento, (anche questa volta !) le logiche e comportamenti personalissimi di una politica tutta paesana, rancorosa e vendicativa, volta a combattere tutti quelli che non rinunciano alle proprie opinioni e che non RIMANGONO OSTAGGIO DÌ LOGICHE E COMPORTAMENTI CONTRARI ALL’INTERESSE DELLA COLLETTIVITA.
Dispiace riscontrare che una “minoranza” nella maggioranza consiliare non si obbliga più al suo compito, anzi pretende di governare sulla maggioranza attuando nei fatti una PSEUDO POLITICA GIACOBINA. Come Robespierre aspirano a sopprimere la religione (la sana politica), ma il popolo ama la religione, Robespierre governò senza consenso perché le sue idee non erano le idee del popolo. Non mi sono mai sentito giacobino, al più, per rimanere nel periodo forse sanculotto; e con la fine del proprio capo indiscusso, gli PSEUDO GIACOBINI in egual modo a Robespierre, si scioglieranno come neve al sole, a differenza dei sanculotti che usciranno VINCITORI.
Dispiace ancor più dover ammettere che è venuto meno il mandato conferito dagli elettori, l’atto di fiducia, l’apertura di credito verso quella parte politica chiamata a governare la res publica locale. I cittadini sfiduciati guardano con poca speranza al futuro prossimo ansante di qualcosa di nuovo, di serio e concreto.
La situazione economica dell’Ente è preoccupante, richiede una grande assunzione di responsabilità di tutte le forze politiche, tesa a evitare il “fallimento finanziario” del comune e le dolorose conseguenze che ne deriverebbero; occorre l’obbligo e il buon senso politico di tenere alta l’attenzione sulla problematica, privilegiando la ricerca condivisa delle possibili contromisure da adottare nel breve e medio termine. Avrà certamente preso coscienza delle proposte che ho comunicato al Sindaco e alla sua Maggioranza che potrebbero condurre il Comune nella direzione dell’auspicabile risanamento dei conti.
Venuto a conoscenza dell’iniziativa di mercoledì 13 giugno e, ritenendo interessante l’argomento mi recherò all’incontro solo ed esclusivamente per ascoltare ed eventualmente recepire ulteriori proposte o nuove soluzioni per affrontare i gravi problemi che stanno attanagliando le casse dell’ente. Sono speranzoso di trovare tanti professionisti, tanti giovani, interessati a discutere di soluzioni alternative, di proposte innovative utili a risolvere i problemi finanziari. Sono certo e rassegnato di subire tutte le critiche possibili e immaginabili, spero fiducioso che l’incontro non si trasformerà in una mistificazione della situazione debitoria dell’Ente, finalizzata a ingannare i cittadini (sicuramente più intelligenti di quanto tutti noi possiamo credere), dove artificiosamente si tenterà di travisare la realtà, solo ed esclusivamente per dare soddisfazione ai propri elettori. Sicuramente non mancherà la presenza di personalità che amplieranno il dibattito e per questo sono certo e fiducioso che lei metterà al centro della discussione la situazione finanziaria dell’Ente, le possibili contromisure, i programmi, e le idee che, avranno come unica finalità la volontà di offrire contributi positivi e condivisi per uscire da una situazione ormai di emergenza .
Voglio solo sperare che la stagione di un rinnovamento metta veramente fine a un vecchio metodo di fare politica che ha generato illusioni e delusioni.
Penso e credo, caro Segretario, che al mio intendere la politica, seguiranno nel medio periodo segnali di rinnovamento e di riordino di quell’agibilità che è stata persa negli anni. Guardavalle lì 12/06/2012 – Nicola Lucifero>>