I lidi erano pieni, da e per Guardavalle centro una lunga fila di autostoppisti o in tre sulla vespa per scendere al mare in marina.
Di seguito la nota diffusa da Nicola Lucifero, esponente a Guardavalle di FI e candidato alle elezioni comunali, riguardo il turismo anni 80/90 a Guardavalle : <<Tanti over 45, quanto il sottoscritto, ricorderanno senza ombra di dubbio i tanti napoletani e meno romani che riempivano appartamenti, garage e case in costruzione del periodo. Era un brulicare di famiglie in cerca di casa al mare per luglio e agosto e talvolta per parte di giugno e qualche settimana di settembre.
Era solito affittare per un mese intero alla stessa famiglia. Le vacanze al mare, per le famiglie del tempo, duravano mediante un mese.
Spesso ritrovavi la stessa famiglia l’anno successivo nello stesso appartamento e di frequenza il napoletano affittava per conto di suoceri, cognati, fratelli e sorelle altri appartamenti e garage per l’anno successivo.
Ricordo che mio padre affittò per oltre un decennio alle stesse famiglie due appartamenti per luglio e agosto e tanta era la richiesta che fittò finanche e per espressa richiesta un garage per far stare insieme suoceri e genero, oggi impensabile e improponibile.
L’Italia era una nazione diversa, il mondo del lavoro era differente, le famiglie erano maggiormente unite e le ferie erano al mare. I lidi erano pieni, da e per Guardavalle centro una lunga fila di autostoppisti o in tre sulla vespa per scendere al mare in marina.
Il ” movimento dei napoletani” dalla metà degli anni 90 in avanti iniziò a calare vertiginosamente fino a terminare completamente tra il 99 i primi duemila.
Spesso mi sono chiesto, un’ opportunità persa o un problema?
Un’opportunità persa perché abbiamo lasciato sfuggire una microeconomia locale che integrava, non poco, il reddito delle famiglie, dei locali e attività commerciali del tempo. Un’ opportunità svanita per i tanti ragazzi.
Chi non ricorda la musica nei lidi o le serate in birreria? Che barba e che noia oggi!
Un problema perché semplicemente non avevano i servizi per contenere la folla “turistica” e la cultura dell’accoglienza turistica. Molti si sentiranno offesi, ma, è la triste realtà.
Può oggi la nostra comunità accogliere quella folla? Ha migliorato servizi e cultura?
Tocca ai lettori ed elettori dare giudizi in merito.
Sono pienamente convinto che la frazione marina e il centro si adattano ancora oggi a quel tipo di mercato turistico .
La famiglia si adattano meglio al nostro territorio ed i ragazzi al seguito chiedono semplicemente due cose,
divertimento e feste.
L’esperienza dei napoletani ha lasciato la certezza che la famiglia in ferie fa massa e riempie il vuoto dei tanti odierni buontemponi del turismo d’élite e culturale radical chic.
La pratica dei napoletani ancora oggi rompe la grammatica filosofica dei tanti bandi e contributi per il turismo spesi inutilmente e senza un chiaro indirizzo .
Urge un ritorno al passato per affrontare un futuro certo. A presto. Nicola Lucifero.>>