E’ ormai guerra aperta, non solo politica, fra il sindaco di Guardavalle (Cz) Pino Ussia e il Consigliere di minoranza Nicolantonio Montepaone. Al centro del dibattito pesanti giudizi personali che, secondo Montepaone, gli vengono lanciati contro dal primo cittadino.
Mai si era assistito a uno scontro così duro e personale fra il primo cittadino e l’esponente politico di Forza Italia del Circolo locale.
“Ormai da diverso tempo – scrive Montepaone in una nota indirizzata al Sindaco – hai preso l’abitudine ogni volta che apri bocca e in qualsiasi discorso di inserire il mio nome. La cosa potrebbe anche farmi piacere ma, il punto importante è che ciò che dici riguarda menzogne e circostanze inesistenti che ti servono solo per giustificare i tuoi limiti e i tuoi fallimenti.”
“Questo tuo comportamento, – prosegue – però comincia a dami fastidio soprattutto quando con facilità e in modo irresponsabile, ti lasci andare a pesanti giudizi personali, tipo: <<agire con odio da sciacallo, fare scompisciare dalle risate ecc…>>”
“Adesso – incalza l’esponente di Forza Italia – hai passato il limite: nell’incontro con i dirigenti della locale società di calcio, hai detto che il sottoscritto non ha versato i gettoni di presenza come contributo alla stessa società così come avevo comunicato. La tua affermazione nel rimarcare di non averlo fatto, dimostra tutta la tua cattiveria e la volontà di screditarmi e di farmi apparire per quello che non sono, avresti dovuto dire che , alla data odierna nessun gettone è stato ancora liquidato ai Consiglieri Comunali; avresti dovuto dire anche che il sottoscritto ti ha trasmesso una nota, letta nell’assemblea della società e di conseguenza anche di tua conoscenza nella quale venivi autorizzato a versare alla società tutti i gettoni di presenza e anche altre eventuali indennità per tutto il periodo della Consiliatura.”
<<Per il futuro – conclude il consigliere di minoranza – ti invito ad essere più prudente nell’esprimere giudizi sui miei comportamenti e più rispettoso dei miei diritti che difenderò nei modi che la legge mi consente, ti piaccia o no. P.S.: “Augurando che questa mia lettera non ti faccia scompisciare dalle risate”>>.