tedesco15Di seguito la nota diffusa in data odierna dal Dott. Antonio Tedesco, Capogruppo Civilta’ Politica, in riferimento all’ultimo consiglio comunale di Guardavalle (Cz) svoltosi il 18 c.m.

<<L’articolo (riportato in calce) sul consiglio comunale di Guardavalle di lunedì 18 novembre, pubblicato mercoledì 20 novembre sulla Gazzetta del Sud a firma di Letizia Varano – seconso il Dott. Antonio Tedesco –   difetta di “esagerazione giornalistica” che non mette nella giusta luce e misura i fatti:

– nessuna discussione infuocata

– non sono volati gli stracci

– nessun intervento “intemerato” in quanto privo di moderazione e che ha oltrepassato la misura, ne tanto meno linguaggio violento e aggressivo e nessuna offesa personale al sindaco.

– ne tanto meno i carabinieri sono stati costretti a intervenire (magari in tenuta anti sommossa) per placare gli animi.

Il Capogruppo di “Civiltà Politica” definisce l’articolo sopra citato: “Esagerazione giornalistica di chi vuole attirare l’attenzione non sugli argomenti politici in discussione e su cose concrete ma di sviare e dirottare la discussione su una lotta e/o scontri personali che non ci sono. D’altra parte, l’articolo richiamato non fa altro che “stigmatizzare” negativamente l’intervento e il comportamento del consigliere Antonio Tedesco Capogruppo di opposizione.

Mi sia consentito di dire – prosegue Tedesco nel comunicato – che questo non è giusto né onesto. Nel mio intervento dopo la “stringata” introduzione del sindaco sul centro storico ho detto: “Questa amministrazione non ha un progetto, non ha una idea, su ciò che deve essere il centro storico. Non c’è un ragionamento culturale sulla nostra storia, sulle nostre tradizioni anche quelle folkloristiche, su cosa fare del patrimonio abitativo, e dei palazzi storici”. Ho detto e anche scritto, in più occasioni che questa amministrazione non è all’altezza dei problemi che vive oggi il paese, in particolare il centro storico ma anche la marina. Vengono portati in consiglio delle schede, preparate in fretta, per poter accedere a dei finanziamenti, senza nessun coinvolgimento dell’opposizione del consiglio comunale e più in generale, della popolazione che vengono tenuti a distanza e all’oscuro da ogni decisione e progettazione.

Si legge ancora nella nota: “Una amministrazione chiusa come piu’ volte abbiamo denunciato. Le stesse cose e con piu’ rigore e precisione sono state dette prima di me anche dal consigliere Antonio Purri su quest’argomento piu’ informato. Durante il mio intervento, per nulla intemerato come definito con vezzo intellettualistico dalla giornalista, il sindaco “sbuffava” e assumeva atteggiamenti non consoni al ruolo che riveste. atteggiamenti che un sindaco non puo’ permettersi ma che mette in atto ripetutamente in tutte le sedute dei consigli comunali e che ritengo offensivi nei miei confronti tanto da definirli comportamenti da “cretino”. Quindi non ho detto che è un cretino!

Subito il sindaco ha gridato allo scandalo affermando che “cretino sono io e tutta la mia famiglia e che inoltre sono falso e nello stesso tempo mi minacciava a vederci fuori dalla sala consiliare a regolare le l’equivoco fisicamente ….”.

“Io non ho risposto – afferma il Capogruppo della minoranza –  e non ho accettato nessuna provocazione e sono stato zitto. Non certo per timore ma per responsabilità politica che ognuno dovrebbe avere. Il presidente del consiglio che sente solo da un’orecchio e sa guardare con un solo occhio, quello che guarda verso i consiglieri di opposizione, minacciava anche lui di sospendere la seduta del consiglio. Dalla sala, tra i pochissimi presenti, circa 7-8 persone, Nicolino Gregorace, ex tecnico del comune, persona che tutti conosciamo, faceva delle affermazioni contro la maggioranza, e il presidente del consiglio per mania di protagonismo invitava i carabinieri ad allontanarlo dall’aula. Il maresciallo Scalinci con intelligenza, con rigore e con buon senso ha consigliato a smorzare i toni, nulla di più…!!! Piu’ volte abbiamo detto e scritto e lo ribadisco anche adesso che il presidente del consiglio spesso e volentieri a fronte di interventi da parte dei consiglieri di opposizione diventa nervoso e intollerante e ciò pregiudica un sereno confronto.

Giuseppe Ussia
Giuseppe Ussia – Sindaco di Guardavalle (Cz)

“Il sindaco al quale piace assumere la parte della vittima – scrive il Dott. Tedesco –  dimentica che nella serata di chiusura della campagna elettorale a maggio 201 8, sono state fatte accuse, insulti e offese pesanti verso componenti e familiari e sostenitori della lista “Civiltà Politica”. Allora sì… sono dovuti intervenire i Carabinieri… ! Grazie al comportamento responsabile dei componenti della lista di Civiltà Politica, nessuno ha reagito e tutto si è risolto…!! La cosa ha lasciato una ferita profonda di divisione nel paese. Cio’ che lascia ancora perplessi ed amareggiati e’ che nessuno all’epoca dei fatti, nè il sindaco, né nessuno dei dirigenti del PD hanno avuto la sensibilità personale e politica di fare delle scuse pubbliche…!?

A conclusione del consiglio comunale – termina la nota del Capogruppo –  il sindaco ha affermato che se i consiglieri di opposizione volevano essere investiti ed interessati ai problemi comunali “devono fare i bravi” e fare l’inchino a sua eccellenza il sindaco e allontanarsi dal loro capogruppo Dott. Antonio Tedesco (in pratica…il bastone e la carota)!.

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Articolo della Gazzetta del Sud  di Letizia Varano:

Momenti di tensione fra il sindaco e il capogruppo d’opposizione.

Volano gli stracci nel consiglio comunale di Guardavalle. Momenti di tensione fra il sindaco Pino Ussia e il capogruppo di opposizione “Civiltà Politica” Antonio Tedesco, al punto che il presidente dell’assise Francesco Menniti si è visto costretto a “minacciare” di sospendere il consiglio. Il pretesto per attaccare briga è stata la discussione sul centro storico, dopo l’intervento del sindaco su un progetto da 20 milioni di euro per la valorizzazione del borgo che l’amministrazione comunale ha elaborato e presentato nell’ambito dei Contratti istituzionali di sviluppo; un progetto per ospitalità diffusa nel borgo del cardinale Sirleto, denominato “Ritorno al borgo ospitale tra turismo sostenibile e valorizzazione del patrimonio identitario”. Terminata l’esposizione del sindaco, Tedesco si è lanciato in un’intemerata contro l’amministrazione, accusandola di essere inadeguata e non all’altezza della situazione, fino ad apostrofare con un epiteto molto poco elegante il sindaco che, offeso, ha reagito a muso duro, pretendendo le scuse per sé e per la sua famiglia. C’è voluto l’intervento dei carabinieri della Stazione di Guardavalle, presenti al consiglio, prima per smorzare i toni e riportare la calma in aula e poi per allontanare temporaneamente un ex tecnico comunale che, nel frattempo, dal pubblico aveva inveito contro la maggioranza. Ma la calma è durata poco, perché l’intervento del vicesindaco Peppe Caristo che ha rivangato la vecchia questione alla base della rottura fra Ussia e Tedesco, ovvero la candidatura a sindaco per il Partito democratico, ha scatenato la reazione del capogruppo di “Civiltà politica” che ha tirato in ballo il segretario del Pd locale Nicola Bartolo, anch’egli presente fra il pubblico. Tensione alle stelle, finché il presidente del consiglio, Tedesco e Bartolo non si sono allontanati dall’aula per ricomporre il diverbio. Poi l’appello del sindaco agli altri componenti dell’opposizione a sganciarsi dal loro capogruppo, per tentare la strada del dialogo e della collaborazione fra maggioranza e minoranza. Lo strappo che si è consumato fra i due ex alleati, a distanza di un anno e mezzo dalle elezioni comunali, continua ad agitare i consigli comunali che diventano teatro di attacchi di natura personale, nonostante, nell’ultima seduta, come anche in altre precedenti, su molti punti all’ordine del giorno vi sia stata un’unanimità di voto da parte di tutti i consiglieri. È stato così anche sul punto relativo alla valorizzazione del centro storico intorno al quale si è scatenata la bagarre, poiché l’opposizione ha espresso un voto favorevole, come per l’acquisizione di un immobile donato al Comune dai proprietari e per il regolamento per l’applicazione ai tributi comunali dell’accertamento con adesione. «Il rischio – ha commentato il presidente Menniti – è che si svilisca la funzione del consiglio comunale, se nella discussione gli aspetti personali prevalgono su quelli politici».

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