(Foto dal web) – L’ombra del dissesto finanziario si allunga sempre di più sul Comune di Guardavalle e sui cittadini del centro ionico del catanzarese. All’indomani della denuncia trasversale rivolta dal Partito democratico alla maggioranza del Partito della libertà in carica al governo cittadino, un nuovo comunicato, privo peraltro del tendenzioso retrogusto congenito all’antagonismo politico, avvalora l’ipotesi di un’incombente dichiarazione di “fallimento”. Lo stesso fallimento che trapela dalle righe vergate dall’assessore Nicola Lucifero nella lettera aperta al sindaco, invitato a «ragionare sull’esperienza amministrativa, a non proseguire sulla strada del dissesto finanziario ed a non rimanere ostaggio di logiche e comportamenti contrari all’interesse della collettività».
I toni usati sono quelli diplomatici dettati dall’etichetta della coalizione politica, i contenuti sono quelli dettati dalla coscienza al “tramonto” del primo anno di gestione targato centrodestra. Un richiamo alla responsabilità, peraltro, tanto più apprezzato dall’opinione pubblica in quanto caldeggiato dal membro più giovane della coalizione al potere, capace di affrancarsi da quella spirale diabolica che fa “sprofondare” gli amministratori sugli amati scranni e la collettività nel dissesto civile prima ancora che finanziario.
Lucifero addebita «limiti e ritardi» ad «un’azione amministrativa non all’altezza» e non esita a constatare come «l’alibi» del disavanzo pregresso, a lungo piegato al ritardo della «svolta promessa in campagna elettorale» sbiadisca «di fronte alla lentezza decisionale che caratterizza questa gestione».
Un “dissesto”, insomma, ravvisato ad ogni latitudine: «degrado ambientale, civile e culturale» e «lenta e inesorabile decadenza della qualità della vita dei cittadini». Il ricorso all’extrema ratio, volto al riequilibrio del bilancio dell’ente, viene da Lucifero scongiurato alla luce di quelle «lacrime e sangue» che, con le manovre governative, i cittadini stanno già versando alla crisi economica globale.
Il ritorno “in bonis” del Comune passa, infatti, dal sensibile contenimento della spesa e dall’elevazione delle entrate al tetto massimo consentito dalla legge. Traduzione: una croce sull’indebitamento passato ed un’altra sulle spalle dei cittadini in termini di tasse e riduzione dei servizi.
Contattato telefonicamente l’assessore ha stigmatizzato anche elezioni anticipate rintracciando in misure contingenti quali «azzeramento e ricomposizione della giunta le azioni propedeutiche al risanamento di una crisi che, essendo politica prima ancora che finanziaria, necessita di un atto di umiltà ed assunzione in solido di responsabilità nell’interesse generale».
Dopo la filtrata ostilità tra Unione di centro e Partito della libertà, il latente dissenso intestino alla maggioranza sembra così conclamarsi nella posizione assunta da Futuro e libertà che, attraverso le considerazioni del suo rappresentante Lucifero, non lascia adito a letture diverse. «I rapporti tra alleati di maggioranza – sottolinea l’assessore – sono stati conflittuali sin dall’inizio. L’incapacità di gestire ogni aspetto della vita amministrativa ha inferto gravi danni all’organizzazione dell’ente, alla sua stabilità economica e all’efficacia dei servizi prestati ai cittadini, dei quali è evidente il grado di insoddisfazione».
Gazzetta del Sud – Angela Vetrano
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Sotto la video intervista rilasciata dal Dott. Antonio Tedesco, Consigliere di minoranza, rilasciata qualche mese fa.