Tutto il paese ha voluto dare l’ultimo saluto ai due giovani Antonio e Peppe, rimasti vittime di un incidente stradale martedì pomeriggio sulla superstrada statale 682 “Jonio -Tirreno”, all’al – tezza di Grotteria. Nello scontro terrificante hanno perso la vita quattro persone: Cosimo Pugliese di 26 anni di Pazzano, Antonio Giorgi di 50 anni di S.Luca , Antonio Andreacchi 20 anni di Guardavalle e Peppe Franco 18 anni di Guardavalle.
Il quinto passeggero Giovanni Giorgi, si trova all’ospedale di Locri dove, dopo un intervento, sembra che le sue condizioni siano migliorate. Una comunità, quella di Guardavalle che da quel male – detto pome – riggio è rimasta ango – sciata. I due giovani, erano molto cono – sciuti e stimati da tutti. Già dalla sera dell’in – cidente tante attività hanno chiuso o abbassato le serran – de in segno di lutto, e molti si sono recati all’obitorio dell’ospedale di Locri, dove i corpi dei ragazzi sono stati portati. Anche il sindaco ha fatto suo il grande dolore dei parenti e della comunità, dichiarando il lutto cittadino. Un giorno, quello di ieri che sarà ricordato per la partecipazione di tutta la comunità di Guardavalle, che ha voluto salutare per l’ultima volta due ragazzi solari che amavano la vita ed avevano anche iniziato ad intraprendere un lavoro che potesse regalare a loro un avvenire migliore.
Il destino nei loro confronti è stato crudele, lasciando esanimi i loro giovani corpi in mezzo alle lamiere delle auto, rendendoli quasi irriconoscibili alle lacrime di genitori, fratelli e parenti. Era l’ultimo giorno di lavoro. Avevano raccolto tutti gli attrezzi e via per il ritorno a casa in anticipo rispetto agli altri giorni. Fatalità, sogni, destini. Ma le cose raccontate dai loro cari nella chiesetta dell’ospedale di Locri fanno riflettere. Carmela, la mamma di Antonio quella notte ha sognato il figlio circondato dal fuoco e nonostante gli sforzi non si riusciva a farlo uscire. La mamma la mattina ha chiamato il marito per rintracciare Antonio e rassicurarsi delle sue condizioni di salute. Telefonate che sono state fatte dal padre. Cosimo Pugliese, raccontava la mamma, aveva invece raccontato di aver sognato che lui stesso era stato incidentato e che era morto insieme con altri tre ragazzi. La mamma, che gli ha semplicemente risposto: «Figlio ti sei allungato la vita » . Antonio, 20 anni, amava la vita ed il calcio, era tifoso del Guardavalle. Da qualche mese si era fidanzato con Maria Carmela e già parlavano di creare una famiglia. Era entusiasta del suo lavoro che gli avrebbe permesso di mettere soldi da parte per il suo futuro.
La bara era ricoperta da un mazzo di rose rosse con un messaggio d’amore di Maria Carmela. Peppe, un diciottenne che amava l’amicizia, il divertimento senza dimenticarsi che per riuscire ad ottenerlo bisognava lavorare, del lavoro non aveva mai paura: lasciato lo studio all’alberghiero di Soverato, si dava da fare facendo il cameriere e da poco tempo. Stava per prendere la patente di guida e amava anche lui il calcio, aveva vestito la casacca giallorossa nel settore giovanile. E quelle magliette giallorosse con la firma di tutti i giocatori del Guardavalle sono state sistemate nelle bare dei due giovani, da portare in paradiso.
La partenza verso il cimitero cittadino delle bare dei due giovani ragazzi è stato salutato da un lungo e commovente applauso che ha chiuso un altro triste epilogo di una comunità che tanto dolore sta subendo per queste disgrazie quotidiane.
Il Quotidiano della Calabria – Giuseppe Ussia