Visti gli esiti delle analisi da laboratorio dei campioni di acqua, prelevati dall’Asp di Catanzaro Area dipartimentale di prevenzione Unità Operativa Igiene Alimenti e Nutrizione in data 23/07/2014, pervenute al Comune di Guardavalle in in data 24/07/2014 , condotte su campioni di acqua destinata al consumo umano dalle fontane pubbliche situate in Via C. Giordano e Via Carmine i quali indicano che i parametri non rientrano nei limiti previsti dal D.Lgs 2 Febbraio 2001 n. 31, il Sindaco Giuseppe Ussia ha ritenuto necessario, indifferibile ed urgente intervenire autoritariamente, vietando l’uso dell’acqua delle rete idrica comunale per il consumo umano tramite l’ordinanza sindacale R.G. n. 58 del 25 luglio 2014, con la quale dispone che:
1) è fatto divieto di utilizzare l’acqua della rete idrica comunale di Guardavalle Centro per uso potabile e alimentare.
2) la stessa acqua potrà essere utilizzata per i servizi igienici.
3) agli uffici comunali preposti la pubblicizzazione del presente Provvedimento e l’affissione degli avvisi di non potabilità nei luoghi Pubblici, presso le fontane pubbliche e la pubblicazione sul sito web del Comune.
Ricordiamo che l’acqua era tornata ad essere potabile a Guardavalle Superiore solo a luglio 2013. In quel mese il Sindaco Ussia ha emanato un’ordinanza che revocava quella n. 13 del 04 febbraio 2013 a firma del Commissario Prefettizio Dott.ssa Pino Costanza, che vietava l’utilizzo dell’acqua della rete idrica comunale per scopi potabili ed alimentari dall’acquedotto comunale.
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Siccome qualcuno l’ha richiesto pubblichiamo, a maggior chiarezza di quanto sopra, il Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31
“Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualita’ delle acque destinate al consumo umano”
Per leggerlo o scaricarlo: Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31
Ma voi lo sapete quali sono le conseguenze sul genere umano dell’acqua non potabile se ingerita? Possiamo conoscere cosa hanno fatto le amministrazioni di prima e quello che sta facendo l’amministrazione Ussia? Ho l’impressione che il problema acqua a Guardavalle si stia prendendo troppo sottogamba. Datevi una mossa e leggetevi il Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 che avete citato nell’ordinanza. Lo conoscete? Ci sono responsabilità non indifferenti per chi amministra. Forse questa è la volta buona
Adesso basta è da decenni che l’acqua a Guardavalle si alterna da potabile a non potabile e poi, ha ragione Bruno, perchè il popolo non deve conoscere di cosa l’acqua comunale è inquinata? Io propongo di non pagare, altrimenti non prenderanno mai provvedimenti seri. Diverse amministrazioni si sono succedute e il problema è sempre lo stesso.
“”… i parametri non rientrano nei limiti previsti dal D.Lgs 2 Febbraio 2001 n. 31…””
Quali sono e in che cosa consistono i limiti di cui sopra?
Noi cittadini, poveri profani di codici e pandette, non possiamo sapere a che cosa si riferiscono gli articoli parpagnoli citati dall’ordinanza.
Quali sono le sostanze inquinanti, che periodicamente si presentano?
Cosa è stato fatto in concreto nel passato (se non ce lo dite, ci sembra che ci sia sempre affidati alla dimenticanza degli utenti) e cosa si intende fare nel presente per risolvere definitivamente il problema?
Magari controllando palmo a palmo la condotta, esterna ed interna, evitando, se possibile, il conferimento di incarichi progettuali faraonici…
Dal secolo scorso, dalla grata all’incrocio fra corso Sirleto ed Erta 3^ Sirleto si sente, oltre alla puzza, uno scroscio: acqua o liquami?
Oltre a questa probabile connessione fra le due reti, ce ne saranno altre?
Anche se siamo nella lontana periferia calabrese, cerchiamo di seguire anche noi le idee del nostro Presidente RENZI contro il linguaggio e i comportamenti burocratici.
Non mancherà il nostro Sindaco Pino USSIA di interpretare lo stimolo e lo spirito costruttivo dei sentimenti di cui ci siamo resi portavoce.
Saluti e buon lavoro.
Bruno D.