Le promesse non sono state mantenute da parte del governo Berlusconi e le risorse esigue messe a disposizione per l’emergenza alluvione sono finite. Le dichiarazioni dell’on. Panarello rappresentano una realtà che tutti noi tocchiamo con mano e che è di gran lunga lontana dalla politica degli annunci e delle rassicurazioni DEL Presidente del Consiglio. Numerosi sono stati i tentativi posti in essere nei mesi scorsi alla Camera ed al Senato per ottenere maggiori fondi per la messa in sicurezza del nostro territorio ma il Governo e la maggioranza ha bocciato tali emendamenti alla finanziaria rassicurando sulla disponibilità di risorse a tempo debito. Ebbene siamo arrivati all’esaurimento delle scorte e così tocchiamo con mano il fatto che la nostra tragedia è stata considerata di serie B. Nel corso di un incontro promosso dal PD nei giorni scorsi con i comitati delle zone alluvionate sono emerse parecchie difficoltà e molte incertezze per i cittadini che hanno perso la casa e tutti i loro averi. Abbiamo ricevuto richieste d’aiuto in quanto viene riferito che alcuni istituti di credito non osservano l’OPCM che prevede la sospensione dei mutui fino al 31 maggio 2010. Continuano ad arrivare le bollette dell’Enel e della Telecom da pagare riferite alle case distrutte o danneggiate dentro le quali i cittadini non possono farvi rientro per via della giusta ordinanza del Soggetto Attuatore. C’è l’incertezza del futuro in quanto chi oggi beneficia del contributo per autonoma sistemazione dopo 12 mesi dalla prima mensilità si aspetta una soluzione definitiva. Infatti chi ha perso la propria casa in quanto distrutta dovrà averne una nuova. L’ordinanza invece prevede per chi ha avuto gravi danni all’unità abitativa riceverà un contributo che non può superare i 30.000 euro e che evidentemente in molti casi risulta del tutto insufficiente per potervi fare rientro. L’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri non è molto chiara in quanto parla di contributo di 30.000 euro anche per chi non ha più abitazione. Infatti l’OPCM 3825 all’art. 3 dispone testualmente che : “ al fine di favorire il rapido rientro nelle unità immobiliari distrutte o gravemente danneggiate ovvero rese inagibili ed il ritorno alle normali condizioni di vita il Commissario delegato nei limiti delle risorse assegnate, è autorizzato ad erogare contributi fino al 70 % e nel massimo di 30.000 euro per ciascuna unità abitativa”. E’ evidente che 30.000 euro appaiono insufficienti per le unità immobiliari gravemente danneggiate possiamo immaginare per quelle distrutte. Occorre fare chiarezza sia sulle ordinanze che sulle risorse che lo Stato deve mettere a disposizione. Per questo nei prossimi giorni il PD avendo raccolto la richiesta di aiuto delle popolazioni colpite intraprenderà iniziative nei confronti del Governo Nazionale per riportare l’emergenza Messina al centro dell’agenda politica nazionale.
Giuseppe Grioli Segretario Cittadino PD Messina