Corporatura robusta, capelli e occhi castano scuri, segni particolari: comico. Sono i dati psicosomatici del giovane attore catanzarese Giuseppe Abramo, 27 anni compiuti a luglio, che in questi giorni, a Roma, nella commedia “Il Marchese del Grillo” con Pippo Franco, interpreta il fedele servo Ricciotto, riscuotendo applausi a tutto tondo.
Con Giuseppe, ex studente del Liceo Scientifico Siciliani, completano il cast Pino Cormani (Oronzo del Grillo), Gegia (Ortensia Del Lezzo), Mimmo Ruggiero (Fiorone de Fioravanti), Simone Tuttobene (Aronne e Abramo Piperno), Laura Milani (Faustina), Carlo Ettorre (Papa Pio VII) e Francesco Mistichelli (Leopoldino).
Liberamente tratta dal film di Mario Monicelli, la storia, per questa occasione, è stata adattata per il teatro da Massimiliano Giovannetti, Claudio Pallottini, Stefano Baldrini e dallo stesso Pippo Franco.
Il marchese Onofrio del Grillo, nobile romano alla corte di Papa Pio VII, nell’anno 1809 trascorre le sue giornate nell’ozio assoluto, frequentando bettole e osterie, coltivando relazioni amorose clandestine con popolane e tenendo un atteggiamento ribelle agli occhi di sua madre e della autoritaria e conservatrice parentela.
Il suo principale passatempo è costituito da innumerevoli scherzi e beffe dei quali risulta spesso vittima la sua aristocratica famiglia composta da personaggi stravaganti che non amano aprirsi al mondo esterno.
Il nobile proprietario terriero riesce sempre a uscire con umorismo e in maniera rocambolesca dalle tante e impensabili situazioni Un incontro casuale con un povero carbonaio alcolizzato, Gasperino, suo perfetto sosia, lo ispira a coronare il suo repertorio burlesco. In varie situazioni arriva a coinvolgere il Pontefice in nome di una giustizia e di un rinnovamento sempre invocati, ma che mai riescono seriamente ad impensierire l’audace e brillante “Sor Marchese”.
Nei panni del Marchese burlone, dicevamo, intraprendente e sfacciato, ma che crede nell’onestà e nei valori umani, Pippo Franco insieme ad altri otto bravissimi compagni di viaggio. Nove personaggi tutti molto familiari al pubblico che danno vita a una serie di complotti che il Marchese smaschera con puntuale precisione.
Suo fedele servo è il giovane Riccioto che Giuseppe interpreta con grande eleganza e padronanza di scena.
“Ricciotto – spiega Abramo – rappresenta gli anni della servitù che il popolo è stato costretto a dedicare alla nobiltà, anni di lavori mortificanti al servizio dei signorotti di questa o di quella borgata. Egli fu tuttavia un servo modello, sempre a fianco nel marchese, anche nei momenti più difficili”.
Diplomato presso la scuola di Teatro “Corrado Pani” di Roma, Giuseppe ha già ricoperto diversi ruoli teatrali e televisivi. Un giovane attore di questa città che merita il plauso di tutti.