Seconda rapina a mano armata in due mesi all’ufficio postale di Girifalco. Erano quasi le 11 di ieri quando il tranquillo lavoro degli addetti agli sportelli dell’ufficio, sito in via Trento e Trieste, è stato bruscamente interrotto dalla sgradita visita di una persona, verosimilmente di origine calabrese, travisata da passamontagna e armata di pistola, che si presentava con fare minaccioso all’operatore e, dopo aver con agilità scavalcato il bancone, asportava, contanti per circa 1.500 euro, dandosi poi alla fuga a piedi per le vie del centro. Magro il bottino rispetto alla rapina precedente dei primi giorni di dicembre, quando ai rapinatori fruttò, pare, tre-quattro mila euro. Questa volta il malvivente di turno ha racimolato un malloppo ben più magro. Certo è che l’ufficio postale di Girifalco, diretto da Rocco Signorello, peraltro sindaco della cittadina, nonostante si trovi nel centro storico e a due passi della “Piazza Semaforo” dove si svolge la vita del paese e dove, quasi sempre, c’è la presenza di cittadini e di rappresentanti dell’ordine pubblico, non si può considerare tranquillo e sicuro. Passato il comprensibile spavento è stato lanciato l’allarme e sul posto sono piombati i carabinieri del nucleo operativo radiomobile della locale Compagnia che, unitamente agli uomini della stazione carabinieri di Girifalco e ai comandi limitrofi di Borgia, Cortale,Maida e Squillace, hanno istituito posti di blocco e ricerche per le vie del centro abitato nel tentativo di acciuffare il rapinatore. Ma le ricerche dirette all’identificazione del malvivente hanno dato esito negativo. Gli inquirenti, che ieri hanno verificato gli alibi di molte persone sospette, sembrano fiduciosi e sperano di poterlo ammanettare in tempi brevi, in quanto sono convinti che si trattai di qualche soggetto del luogo, visto che conoscerebbe a memoria le viuzze limitrofe alla sede dell’ufficio. Carabinieri impegnati dunque a combattere il dilagante fenomeno della micro criminalità. Gli uomini della Benemerita, però, per riuscire nell’opera chiedono alla cittadinanza di collaborare con le forze dell’ordine per dormire sonni tranquilli.
Gazzetta del Sud – Pietro Danieli