“Quando diventano bersaglio persino i punti di riferimento culturali di una comunità, allora vuol dire che si è oltrepassato ogni limite. Un passaggio, purtroppo annunciato da tempo e segnato da decine di attentati, intimidazioni, minacce, che hanno riguardato amministratori locali, imprenditori, giornalisti, comunità religiose, ed ora associazioni culturali. C’è dunque da chiedersi a chi fa comodo, ed a chi serve questa strategia della tensione che sta minando irrimediabilmente la comunità civile di Reggio e della sua provincia”.
E’ quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale che reagisce con indignazione e sconcerto all’inconcepibile attentato incendiario che ieri, all’alba, ha completamente distrutto il Museo dello strumento musicale.
“Un presidio culturale – ricorda il consigliere regionale Giovanni Nucera – nato dalla volontà di un appassionato, il dr. Demetrio Spagna e sostenuto dalla generosità di tanta gente, dalla voglia dei cittadini di Reggio, di avere luoghi di discussione, di confronto e di dibattito culturale, partendo, nella fattispecie, dal comune amore per la musica e per la storia di quest’arte senza tempo, senza alcuna influenza di carattere ideologico o religioso”.
“Una bella storia di Reggio che ieri è stata brutalmente offesa, violentata. Uno schiaffo alla città, a quanti cercano in ogni modo di costruire qualcosa per la quale vale la pena impegnarsi e cercare di restare. Non ci sono parole per esprimere l’indignazione di questo gesto, tanto vigliacco, quanto assurdo ed insensato. Ho apprezzato – commenta il Segretario Questore del Consiglio regionale – la reazione pronta, istintiva che è scaturita da diversi settori della città, dalle istituzioni culturali, civili, politiche. Certo, tutto questo non basta, ma contribuisce a creare quell’humus nel quale far crescere e diffondere tra i cittadini una nuova visione, più moderna e competente, del vivere civile. Reggio, la sua provincia e la Calabria non meritano di essere condannate alla cultura delle fiamme, della distruzione, della cancellazione di ogni più piccolo anelito di crescita e di speranza che scaturisce dalla società civile”.
“E’ giunto il momento, anche se l’ho già detto purtroppo tante volte, di fermare questo scempio, non solo individuando esecutori e mandanti di queste azioni criminali, ma costruendo una solidarietà dell’indignazione che si allarghi a sempre più ampie fasce della società civile. Solo così – conclude Nucera – costruiremo una barriera indistruttibile a difesa dei giusti, degli onesti, di una comunità che ha fiducia in se stessa e costruisce da sé le occasioni di crescita civile e culturale”.