Ieri sera, all’esito di ininterrotte ricerche, i Carabinieri della Tenenza di Rosarno hanno arrestato, in ottemperanza ad un ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva, F. Francesco, 28enne, riconosciuto colpevole del reato di danneggiamento seguito da incendio commesso a Rosarno nel 2016 ai danni della vettura del cognato.
L’uomo dovrà scontare la pena residua di oltre un anno e mezzo reclusione in regime di detenzione domiciliare.
Le indagini, condotte dalla Tenenza Carabinieri di Rosarno sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, presero avvio all’indomani del gesto delittuoso che interessò l’auto in questione, data alle fiamme nella notte del 1 aprile 2016, assieme ad un’altra auto posta nelle immediate vicinanze ed alla facciata di un esercizio commerciale adiacente. Sul posto i Vigili del Fuoco di Palmi, nel corso delle operazioni di spegnimento, rinvennero una bottiglia di plastica contenente liquido infiammabile confermando da subito la natura dolosa del gesto delittuoso. Da lì l’avvio di un’intensa attività d’indagine, condotta unitamente alla Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, che partendo dall’analisi delle immagini registrate da alcuni sistemi di videosorveglianza presenti nelle vicinanze del luogo del delitto, ha comprovato il coinvolgimento dell’odierno arrestato nell’esecuzione dell’atto incendiario.
Le telecamere erano riuscite a registrare la sagoma di un soggetto subito riconosciuto in Francesco F., noto ai carabinieri. In seguito le investigazioni consentirono altresì di ricostruire non solo il movente del gesto, riconducibile a dissidi di natura privata tra familiari, ma di accertare che l’evento incendiario altro non era che l’ultimo di una serie di atti intimidatori diretti alla vittima nei mesi precedenti.
Proprio alla luce dei gravi indizi raccolti a carico dell’indagato, il 3 marzo 2017 il Tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, emise un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale degli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo per danneggiamento seguito da incendio in concorso con un altro soggetto rimasto ignoto.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di detenzione domiciliare come disposto dall’autorità giudiziaria.