La Giunta ha approvato la Relazione al Rendiconto dell’esercizio finanziario 2014. Risparmi su spese di rappresentanza, contenzioso e telefonia del Comune. Il sindaco Bonaccorsi: «Atto frutto di severissima attività di controllo della spesa e di un’assunzione di responsabilità da parte della politica, chiamata a non delegare».
La Giunta comunale di Giarre, con deliberazione odierna, ha approvato la relazione al Rendiconto di gestione relativo all’esercizio finanziario 2014. Nel testo, redatto ai sensi del c. 6 dell’art. 151 del T.u.e.l., la Giunta ha enumerato gli effetti delle misure di gestione attuate, esprimendo valutazioni sull’efficacia economica ed amministrativa dell’azione condotta e sugli obiettivi di bilancio conseguiti.
Come si legge nel documento, i risultati economico-finanziari già ottenuti nel 2013 – fra cui si segnalano: il superamento da parte del Comune della condizione di ente strutturalmente deficitario; risparmi in contenziosi (oltre 400 mila euro annui), telefonia fissa e rete informatica, spese istituzionali e degli amministratori; il rispetto delle disposizioni su riduzioni di spese in missioni, pubblicità, rappresentanza, sponsorizzazioni; il rispetto del Patto di stabilità – hanno trovato consolidamento nel trend del 2014, creando le basi per consentire all’Ente di poter assorbire, senza ulteriori depauperamenti del patrimonio, le criticità di lungo corso.
«Questo documento è frutto dell’incisiva azione politica avviata da quando siamo stati eletti – ha commentato il sindaco Roberto Bonaccorsi – basata su un’inevitabile e radicale discontinuità nella gestione amministrativa rispetto al passato ed a una severissima attività di controllo e contenimento delle spese, funzionale al risanamento economico complessivo del Comune». «Non ci è comunque ancora consentito di abbassare la guardia nella gestione dei futuri esercizi – ha aggiunto – proprio in considerazione dei risultati faticosamente raggiunti. Assumersi le responsabilità, evitando la delega alla dimensione tecnico-burocratica dell’amministrazione pubblica, è dovere del sistema politico che proprio a far questo è chiamato dai cittadini».