Sulle recenti vicissitudini della società d’ambito “TirrenoAmbiente” è intervento il Sindaco di Furnari “Avv. Mario Foti con un a nota con la quale si è avuto modo di apprendere che a seguito di un Consiglio d’Amministrazione si è dimesso l’intero C.D.A. della TirrenoAmbiente spa, ad eccezione del presidente dr. Antonio Crisafulli, per “costringere” quest’ultimo secondo indiscrezioni a lasciare l’incarico. Evidentemente nella stessa società, che per un decennio ha gestito l’invaso, si ritiene opportuno dare priorità a questi giochi di potere, proprio nel momento in cui, per le sue evidenti responsabilità, la salute delle popolazioni di questo territorio è ad alto rischio. Ciò malgrado il duro colpo subito nella conferenza di servizi del 29 settembre 2014 durante la quale, prendendo atto della drammatica situazione ambientale esistente nella discarica di Mazzarrà, si è definita l’istruttoria con un parere favorevole alla revoca delle autorizzazioni n. 391 e 393 del 2009 (impianto di biostabilizzazione ed ampliamento) nonché con parere contrario alla richiesta di rinnovo dell’AIA. Proprio in detto contesto è emersa l’attuale situazione di estremo pericolo nella discarica, consistente nella “presenza nei rifiuti di una frattura che taglia diagonalmente l’abbancamento” e di uno “spanciamento” determinante gravissime “condizioni di instabilità”, come testualmente ammesso in atti ufficiali prodotti dalla TirrenoAmbiente spa, un’ipotesi che rende possibile il crollo dell’enorme cumulo di rifiuti illegalmente abbancati ed uno sconvolgente scenario di nefaste e devastanti conseguenze per la vita e la salubrità ambientale dell’intero territorio ed in primo luogo per la popolazione di Furnari. In questo argomento di drammatica attualità per le sue evidenti responsabilità ci si sarebbe aspettato dalla TirrenoAmbiente spa che all’interno del CDA si svolgesse una seria analisi e fossero adottate le opportune soluzioni che l’emergenza impone. Del pari ci si sarebbe aspettato a seguito delle note vicende giudiziarie su fatti di presunta corruzione nei confronti di un dirigente regionale che la predetta società chiedesse al suo amministratore delegato Giuseppe Antonioli, arrestato e rinviato a giudizio, già precedentemente attenzionato dall’autorità giudiziaria per fatti analoghi, di mettersi opportunamente da parte, rimettendo doverosamente il suo mandato societario. Dopo la sequenza di questi incredibili fatti, che hanno colpito la TirrenoAmbiente spa, alla conferenza di servizi del 29 settembre 2014 si è dovuto constatare che il suo presidente dr. Antonio Crisafulli era stato lasciato quasi solo a difendere l’indifendibile posizione della società, malgrado responsabilità non sue, antiche ed oggettive.
Altri tempi rispetto ad un passato recente nel quale gli uffici del competente Assessorato all’Energia ed ai Rifiuti erano invasi da potenti manager piemontesi, da accomodanti sindaci tuttofare, sempre presenti in trasmissioni televisive celebrative ed elogianti la “loro”monnezza. Altri tempi in cui altri Sindaci di Furnari stranamente non partecipavano mai a conferenze di servizi riguardanti principalmente la salute dei propri amministrati. Ora, proprio a quel presidente, che si è sobbarcato l’ingrato compito di tenere il timone della nave durante la tempesta causata dai guai giudiziari causati da altri, l’intero CDA del TirrenoAmbiente spa si dimette per “costringere” quest’ultimo a lasciare forzosamente l’incarico, dandogli così il benservito. Questi fatti strani e singolari rendono ancora più critico il giudizio nei confronti di detta società, giudizio che ci è legittimamente e doverosamente consentito sulla scorta dei danni causati a Furnari ed all’intero suo territorio. Probabilmente, a giudizio del CDA il dr. Antonello Crisafulli si è reso responsabile di una grave colpa: quella di non avere mai considerato quel Sindaco, che altri avevano cercato di ammorbidire, proprio il Sindaco di Furnari come un “nemico” da osteggiare con animosità, ma soltanto come un “avversario” istituzionale per la evidente contrapposizione degli interessi in campo ed ancora di essersi contraddistinto per la sua onestà intellettuale, per avere sempre assunto comportamenti corretti e trasparenti con uno stile che certamente taluni non possono vantare. Questo ulteriore episodio della triste saga dei rifiuti, aggravata dalla situazione di pericolo e di rischio di disastro ambientale, dovrebbe portare le competenti istituzioni ed in primo luogo il Prefetto di Messina a svolgere una adeguata valutazione, assumendo sollecitamente le determinazioni che il caso impone, accogliendo la richiesta di Commissariamento e di gestione diretta dell’invaso da parte dello Stato con la relativa messa in sicurezza, come da tempo sollecitata dal Sindaco di Furnari. In difetto, considerati i prioritari gli interessi della salute e dell’ambiente, il primo cittadino di Furnari sarà costretto nell’interesse della comunità, che rappresenta, a fare la sua parte fino in fondo, chiamando tutte le istituzioni alle loro precise responsabilità per non avere vigilato o impedito un danno irreparabile.
Foti Rodrigo