“Ricerca finalizzata e Giovani Ricercatori 2011-2012”: selezionati i progetti di ricerca del dott. Marco Atteritano e della dott. ssa Alessandra Bitto. Sostanze naturali per prevenire e trattare malattie infiammatorie croniche quali osteoporosi ed aterosclerosi: un’idea premiante anche secondo il Ministero della Salute che, attraverso il bando “Ricerca finalizzata e Giovani Ricercatori 2011-2012”, ha scelto di finanziare due progetti di ricerca che saranno condotti all’interno del policlinico universitario “G. Martino”.
Si tratta dei progetti di ricerca presentati da due giovani ricercatori a tempo determinato dell’Università di Messina, il dott. Marco Atteritano e la dott.ssa Alessandra Bitto che, seppur in ambiti diversi – rispettivamente clinico-assistenziale e biomedico – puntano entrambi a identificare nuove strategie terapeutiche per patologie croniche, come osteoporosi e aterosclerosi.
Un’attività di studio e di ricerca che vede questi due giovani medici, entrambi appartenenti al Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Ateneo peloritano, impegnati sul campo già da oltre dieci anni.
In entrambi i progetti verranno testate sostanze naturali, quali genisteina e flavocoxid. È stato già dimostrato come la genisteina, componente della soia, aumenti la densità minerale ossea in donne con osteoporosi in post-menopausa. Lo studio, presentato dal dott. Atteritano (Metabolic, endocrine, and central effects of genistein aglycone in glucocorticoid-induced osteoporosis) aggiunge adesso un ulteriore tassello a quanto già sperimentato e attuato, con il proposito di dimostrare l’efficacia di tale sostanza anche in condizione di osteoporosi indotta da terapia prolungata a base di cortisone.
Sul fronte biomedico il progetto di ricerca presentato dalla dott.ssa Bitto (Use of flavonoids contained in Flavocoxid to reduce vascular damage in an experimental model of atherosclerosis) testa invece il flavocoxid, farmaco naturale già in vendita negli Stati Uniti, sfruttando modelli sperimentali animali di aterosclerosi. L’obiettivo è quello di dimostrare come i flavonoidi, composti naturali estratti dalle piante, riducano il danno vascolare secondario all’aterosclerosi.
Solo quattro i progetti finanziati in Sicilia, di cui due sono quelli dell’AOU “G. Martino” di Messina. I due progetti sono stati scelti tra i 3353 progetti presentati, dopo una rigorosa selezione condotta dalla Commissione Nazionale Ricerca Sanitaria (CNRS) che si è avvalsa della collaborazione di ricercatori americani del National Institute of Health (NIH); questi ultimi hanno valutato il curriculum dei ricercatori, ma soprattutto la validità scientifica del progetto e la coerenza sul piano dei costi rispetto alle attività proposte.
Un duplice riconoscimento che premia di fatto l’impegno nella ricerca dei due giovani medici. La sfida – ambiziosa – è adesso quella di proseguire lungo un percorso che potrebbe gettare basi solide per favorire cure meno aggressive e comunque mirate.