La famigerata e pericolosissima Statale 106, non a torto conosciuta come “la strada della morte” ha colpito ancora una volta, mietendo la sua ennesima vittima e aggravando il già tragico bilancio dei suoi sinistri. Nel tragico incidente stradale che si è verificato ieri mattina, poco prima delle sette, alla periferia nord di Ferruzzano Marina in prossimità delle strette, micidiali curve che lambiscono la suggestiva scogliera di Capo Bruzzano, a perdere la vita è stato il giovane Francesco Palamara, 17 anni, studente di Africo, figlio di Leo Palamara, titolare della nota concessionaria e rivendita di veicoli, la “Palamara Auto”, situata, lungo la Statale 106, all’uscita sud di Bianco di fronte alla locale compagnia dei carabinieri. Il giovane si trovava a bordo di una Renault Clio condotta da un altro studente , suo compaesano, Leo Morabito che a seguito del sinistro ha riportato gravi ferite e diverse fratture in più parti del corpo. Dopo il soccorso, Morabito, è stato trasportato all’ospedale di Locri: anche se la prognosi è riservata per i medici Morabito, allo stato, non sarebbe in pericolo di vita. Alla periferia nord di Ferruzzano Marina, in direzione Africo, il veicolo condotto da Morabito e con a bordo Francesco Palamara (i due stavano rientrando ad Africo dopo aver trascorso, a quanto pare, le ore precedenti in compagnia di amici) – secondo quanto appurato dai carabinieri della compagnia di Bianco diretta dal cap. Andrea Caputo – per cause ancora in corso d’accertamento (colpo di sonno del conducente della “Clio”, alta velocità o manovra sbagliata ?) ha cominciato a sbandare e dopo aver sbattuto violentemente dapprima contro un muro di contenimento posto ai lati della carreggiata e poi contro il guard-rail opposto si è ribaltato proseguendo la corsa per almeno cento metri. Nei violentissimi impatti Palamara è morto sul colpo mentre Leo Morabito, rimasto incastrato all’interno della vettura ridotta a un ammasso di lamiere contorte, è rimasto seriamente ferito. Sul luogo dell’incidente si sono subito recati i carabinieri della compagnia di Bianco, gli agenti della Polstrada di Brancaleone, il personale medico e paramedico del 118 di Locri, i vigili del fuoco di Bianco e Siderno e il personale dell’Anas. Per circa tre ore il traffico veicolare lungo la Statale 106 tra i comuni di Africo e Ferruzzano Marina (poco meno di 10 chilometri), in entrambe le direzioni, è rimasto bloccato. I veicoli sono stati dirottati lungo una tortuosa e dissestata strada provinciale interna che collega, lungo un percorso collinare, i centri di Africo e Ferruzzano. Inevitabili, viste le pietose e condizioni dell’arteria in questione, le lunghe file di mezzi e le vibranti e polemiche proteste di decine e decine di automobilisti e camionisti. Col tragico incidente di ieri mattina è salito a quattro il numero delle vittime della Statale 106, nel solo tratto da Brancaleone a Locri (circa 30 chilometri di asfalto) dall’inizio dell’anno. Il 31 gennaio scorso, alla periferia di Ardore, a perdere la vita era stata la casalinga Rosalba Trimboli, 48 anni, investita e trascinata da un camion mentre era ai lati della carreggiata. Il primo marzo, invece, stesso destino era toccato, in prossimità del bivio per Portigliola, al commerciante di Natile di Careri, Domenico Ferrò, di 34 anni. Appena due settimane fa stessa tragica sorte, alla periferia di Locri nei pressi del bivio per Moschetta, per l’impiegato comunale in pensione Sebastiano Giorni, 67 anni, di San Luca ma residente a Bovalino.
Gazzetta del Sud del 28.5.2011 – Antonio Lupis